SAN MARINO – Ancora una volta troviamo sulla nostra strada improbabili maestri dispensatori di lezioni non richieste su come dovremmo trattare un fatto o una notizia.
Francamente siamo stanchi delle reiterate ingerenze da parte della politica e oggi anche della magistratura, nella nostra professione. Incursioni tanto inopportune quanto pericolose per quella che proprio loro invocano: “una informazione quanto più obiettiva e corretta”.
Ma obiettiva e corretta per chi? Per l’opinione pubblica che è sempre stato e resta il nostro punto di riferimento o per chi vorrebbe addomesticare l’informazione a proprio beneficio?
Ieri politica e magistratura insieme, nel Consiglio Giudiziario Plenario, hanno raccomandato a noi giornalisti, chiamando in causa l’Autorità Garante, la diffusione di notizie complete e veritiere sull’andamento dei procedimenti e sulle risultanze processuali. Come se noi non lo facessimo quotidianamente.
La San Marino RTV ha adottato una linea editoriale chiara ed inequivocabile, a sostegno proprio della più ampia correttezza d’informazione, dando voce a tutti i protagonisti disposti ad esprimersi in merito, a completamento di una attenta ed equilibrata cronaca dei processi, che non consentiamo a nessuno di mettere in discussione.
Accanto a questo doveroso “modus operandi”, abbiamo anche scelto di mettere a disposizione dei nostri utenti l’intero dibattimento di quello che senza dubbio è il più importante procedimento giudiziario della storia di questo Paese: il “Processo Mazzini”.
Sul nostro sito internet sono disponibili le registrazioni integrali di tutte le fasi dibattimentali, senza alcuna mediazione giornalistica. Impossibile essere più equilibrati di così.
Evidentemente questo a qualcuno non piace, ma noi siamo convinti che sia un vero strumento di democrazia. A San Marino la magistratura non parla. Potrebbe farlo, ha designato per questo un portavoce, ma non parla. Però gradisce, come si legge nella nota stampa diffusa dal Consiglio Giudiziario, che alcuni “media pubblichino parte delle deposizioni degli organi ausiliari del giudice nella fase inquirente”. I giudici hanno così stabilito quali sono i giornalisti bravi e quelli cattivi. Qualcuno è preventivamente informato di certi arresti e li può documentare con immagini e fotografie. L’emittente di servizio pubblico, al cui ruolo spesso ci si richiama, viene, invece, volutamente tenuta all’oscuro.
Su tutto questo la politica non spende una parola e, nascondendosi dietro lo schermo dei social network, plaude al tentativo di bavaglio e si vanta pure di averlo sollecitato. Strano modo di intendere il pluralismo e la pluralità. Strano modo di intendere la libertà di stampa e di espressione.
Noi ribadiamo il nostro impegno per informare al meglio i nostri soli padroni, che sono i cittadini. I giornalisti della San Marino Rtv si rivolgeranno alla Consulta per l’Informazione e agli organismi europei per chiedere rispetto e per dire basta a ogni tentativo di condizionamento. Lo faremo anche per ricordare che magistratura e politica devono tutelare e rafforzare la libertà di stampa e per dire a tutti che il principio della separazione dei poteri è alla base di ogni democrazia.
I giornalisti della San Marino RTV