Dopo l’aggressione a Lerner e Nasso, il leader della Lega e Storace rincarano la dose

Salvini: “Non sono giornalisti, ma calunniatori”

Da sinistra: Gad Lerner, Matteo Salvini e Antonio Nasso

ROMA – «Questi non sono giornalisti, ma calunniatori». Il segretario della Lega, Matteo Salvini, giornalista professionista iscritto all’Ordine della Lombardia, non solo non chiede scusa ai colleghi Gad Lerner e Antonio Nasso, aggrediti da militanti del suo partito al raduno di Pontida, ma anzi rincara la dose. Ad “Aria pulita”, la trasmissione di 7Gold Tv, Salvini ha sottolineato che «non si tratta mai male nessuno. A casa mia l’ospite è sacro, ma – ha aggiunto – se uno sputa veleno su una persona per vent’anni… Gad Lerner una volta si augurò la mia morte».
Quindi l’attacco senza mezzi termini: «Questi qua non sono giornalisti. Spesso e volentieri sono calunniatori. Comunque, non si tocca mai nessuno neanche con un dito. Chiunque a casa mia è rispettato e riverito. Che Repubblica ogni giorno mi insulti, che Gad Lerner passi la vita a insultarmi, e Saviano, e Tizio e Caio… secondo me il giornalista dovrebbe essere superiore a certe cose».
Quanto alle polemiche scaturite dall’esibizione, sul palco di Pontida, di una bambina di Bibbiano, Salvini ha tagliato corto: «Chi se ne frega. Non una ma cinquanta bambini. Se qualcuno ruba i bambini ai genitori per un ritorno economico è lui il delinquente. Di storie come Bibbiano ne verranno fuori altre, non solo in Emilia».
Ospite di Mattino Cinque, su Canale 5, il leader della Lega ha, inoltre, detto: «Non bisogna mai essere acidi. Anche perché la vita è così breve e bella per prendersela con qualcuno… Repubblica è un giornale che quotidianamente mi insulta, mi minaccia, mi diffama. Io però agli avversari rispondo con un sorriso, con dolcezza e poi con il voto degli italiani, che alla fine sono molto più intelligenti di quanto un giornalista spocchioso e arrogante di sinistra li faccia».

Francesco Storace

Dello stesso tenore il duro editoriale di Francesco Storace, direttore del Secolo d’Italia, sul quotidiano di oggi. «Chissà se stamane qualche giornale scriverà che Gad Lerner è un provocatore. Perché hai diritto – e ci mancherebbe – a tutte le opinioni che vuoi, ma andarle a sbattere sotto il naso di chi mostri ogni giorno di odiare, è insolente. Te le sei cercate, altro che vittima del nulla che ti è stato fatto. Fazzoletti ne abbiamo?».
«Ci sarebbe bisogno – scrive ancora Storace – di un giornalismo che informa e non di cronisti che sfidano. Gad Lerner è andato a Pontida sperando di beccare una pedata e non c’è riuscito. Giusto qualche parolaccia e di questi tempi non è nemmeno così grave. Ma ce lo vedreste voi al derby Claudio Lotito in curva sud? Direste che ha esercitato il suo diritto a vedere Roma-Lazio o che è uscito di testa?».
«Nel Paese in cui si contesta un crocifisso ad una giornalista Rai – insiste Sorace –  si spaccia per razzismo la rabbia delle persone nei confronti di chi attacca ogni giorno la forza politica che seguono. È semplicemente voglia di non trovarsi in mezzo ai piedi chi ti disprezza. Perché Lerner vomita odio contro quelli che definisce buzzurri semplicemente
perché non stanno a sinistra. Ieri si è giocato l’ennesimo quarto d’ora di celebrità – sempre a Pontida si era esibito nel 2016 con lo stesso risultato – e se ne è tornato a casa tutto contento. Gad Lerner ha sbagliato perché non ha alcun senso quello che ha fatto. Si, Lerner è un provocatore». (giornalistitalia.it)

Lerner: “Salvini non si è scusato, Bossi lo faceva”

Umberto Bossi

Salvini? «Non mi ha chiamato, e diciamo che non mi manca». A Circo Massimo, su Radio Capital, Gad Lerner parla delle offese e degli insulti incassati a Pontida.
«Nel coro –  spiega – emergono gli umori, le pulsioni, che individualmente magari nessuno ha il coraggio di esprimerti. Non è successo niente di grave, sono andato lì a fare il mio lavoro, ma rilevo qualche differenza rispetto al passato. Perché quando anche un parlamentare della Lega diceva nei comizi “vedo Lerner e capisco Hitler” (il riferimento è all’ex
deputato Cesare Rizzi, ndr) arrivava la mattina dopo la telefonata di Umberto Bossi che diceva “scusalo, noi non la pensiamo certo cosi”. Mi è successo più di recente con Giorgetti, che mi ha detto “non pensare che questa pulsione razzista e antisemita sia l’espressione della Lega”. Ho l’impressione che invece Salvini ci gongoli e ci marci un po’. Di certo non telefona».
Secondo il giornalista, il leader della Lega si sta preparando «per una traversata del deserto, anche se dichiara di voler tornare al governo fra pochi mesi. Si immagina di nuovo una fase lunga di movimentismo nel quale raccogliere anche l’estrema destra. E già a Roma, davanti a Montecitorio, Casapound e Forza Nuova erano tornati al fianco della Lega e di Fratelli d’Italia».
Il nuovo governo «è nato non certo per merito di chi è andato a farne parte, ma per via della pirlata compiuta autolesionisticamente da Salvini, e questo è  il marchio della debolezza del nuovo governo. È anche però il marchio di una potenziale debolezza di Salvini stesso».
Se non riuscirà a ottenere questa spallata – conclude Lerner – se non conquisterà l’Umbria e l’Emilia Romagna come ieri dava per certo, allora quell’indulgenza affettuosa, quel legame sentimentale, per cui ieri in piazza dicevano sottovoce “è stato ingenuo ma resta il nostro capitano”, potrebbe scemare e tra pochi mesi potrebbero fargliela pagare». (agi)

Toti: “Clima pesante sempre da condannare”

Giovanni Toti

«Bisogna rispettare le idee di tutti e soprattutto chi le trasmette al pubblico. Come avviene sempre quando ci sono molte decine di migliaia di persone, credo che si sia trattato del gesto di qualche esagitato che merita di essere isolato». Il governatore della Liguria e leader di Cambiamo, Giovanni Toti, ha commentato così, a margine della riapertura di via Fillak a Genova, gli insulti a Gad Lerner e l’aggressione al giornalista di Repubblica ieri al raduno della Lega a Pontida.
«Il clima pesante è sempre da condannare – ha spiegato Toti – e non c’è alcuna motivazione politica né sociale, né umana, né personale per trattare con leggerezza insulti o tantomeno aggressioni». (ansa)

Cdr L’Espresso: “Minacce e violenze non ci fermeranno”

Il Comitato di redazione de L’Espresso esprime solidarietà ai colleghi del quotidiano la Repubblica, Antonio Nasso e Gad Lerner, per le aggressioni subite a Pontida durante il raduno della Lega.
Il Cdr denuncia che «sono inaccettabili frasi come “Non sei italiano, ebreo”, urlate dalla folla di militanti leghisti al giornalista Lerner, che ci riportano indietro nel Ventennio. Ancor più grave è che tutto questo sia avvenuto nella manifestazione ufficiale di un partito che fino a poche settimane fa esprimeva il ministro dell’Interno.
Le intimidazioni ai colleghi, sempre più frequenti – conclude il Cdr de L’Espresso – confermano l’importanza per la democrazia di avere un giornalismo libero e indipendente. Non saranno certo minacce e violenze a fermare il nostro lavoro».

Miceli (Pd): “L’Odg della Lombardia intervenga subito”

Carmelo Miceli

«Invece di chiedere scusa, Salvini arriva addirittura a giustificare gli insulti antisemiti a Gad Lerner e l’aggressione fisica al giornalista di Repubblica. È una vergogna. Come fa l’Ordine dei giornalisti della Lombardia – ricordiamo, però, che può solo chiederlo e non avviarlo in quanto spetta al Collegio di disciplina, ndr – a non avviare immediatamente un procedimento disciplinare contro il giornalista Salvini, iscritto dal 2003?». Lo dichiara il deputato del Partito democratico Carmelo Miceli, componente della commissione Giustizia della Camera dei deputati.
«Le parole pronunciate a 7Gold dal leader della Lega – prosegue Miceli – sono davvero indecenti. Invece di scusarsi per gli insulti di Pontida, Salvini insulta a sua volta Lerner e il reporter aggrediti ieri, li definisce calunniatori. Ha completamente perso la testa. Davvero nella Lega esponenti come Maroni e Giorgetti la pensano come lui? E In Forza Italia? Inquietante deriva antisemita». (agi)

 

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