REGGIO CALABRIA – È da sempre solo la Salerno-Reggio Calabria, per molti invece è soltanto l’A3, ora in tanti cominciano a chiamarla autostrada. A pochi giorni dall’inaugurazione, il 22 dicembre, per volontà dell’ex premier Matteo Renzi, che con l’annuncio scatenò una serie di reazioni non tutte positive, da cronista dell’Agi ho percorso nell’ultimo fine settimana i 495 chilometri del tracciato che da Reggio Calabria portano a Salerno e poi le corsie opposte fino alla città dello Stretto.
La prima considerazione è più che evidente: in realtà le autostrade sono due. La prima nel tratto campano e lucano, la seconda in quello calabrese. Tre corsie, gallerie rifinite e illuminate alla perfezione, manto stradale nuovissimo in diverse zone e i primi 100 chilometri, da Salerno a Padula Buonabitacolo, già cablati dall’Anas con la tecnologia che consentirà all’A3 di diventare la prima smart road del mondo, testimoniano i passi da gigante compiuti negli ultimi anni.
A questa entusiasmante fotografia fanno da contraltare diversi chilometri, in Calabria, a due sole corsie, con al massimo una mini corsia di emergenza. Senza dimenticare il tratto tra Cosenza e Altilia Grimaldi, considerato tra i più pericolosi, e quello tra Campo Calabro e Reggio Calabria che, secondo quanto denuncia con forza la Cgil proprio in questi giorni, da tempo sembra essere dimenticato. Anche se in molte zone calabresi, evidenziano i tecnici, il problema dei problemi è il tracciato originale.
Ad oggi, poi, sono presenti alcuni restringimenti di carreggiata e un paio di cambi di corsia ma, assicurano dall’ufficio Anas che da Cosenza si occupa di tutta l’A3, l’autostrada sarà percorribile senza alcuna limitazione dal 22 dicembre, se le condizioni meteo di queste ultime ore consentiranno la conclusione dei lavori di ammodernamento e manutenzione attualmente in corso.
La presentazione è stata programmata con una conferenza stampa “on the road”, a bordo di un autobus in partenza da Roma giovedì prossimo alle 7, direzione Villa San Giovanni. Sull’autobus il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, e i giornalisti, che avranno così la possibilità di vedere, chilometro dopo chilometro, i lavori fatti, quelli in corso o da fare sul tracciato.
«Rispetto a qualche anno fa le cose sono davvero cambiate – racconta a proposito Paolo, in sosta all’autogrill di Tarsia (Cosenza) prima di riprendere il cammino con un furgone Ducato, destinazione Arzano (Napoli) – direi che l’autostrada comincia a prendere forma. Si viaggia bene e non ho visto code chilometriche o rallentamenti tra uno svincolo e l’altro».
Sono davvero tanti, semplici automobilisti occasionalmente su queste corsie, camionisti e rappresentanti spesso su questa strada per ragioni di lavoro, a sottolineare che di mese in mese l’autostrada sta cambiando volto. E da quando Renzi ha indicato la data del 22 dicembre per l’inaugurazione, confermata poi al format dell’Agi “Viva l’Italia” dal ministro delle Infrastrutture, Delrio, e recentemente anche dal presidente di Anas, Armani, i lavori sono stati interessati da una decisa accelerazione.
Tra tre giorni, quindi, s’inaugura la nuova A3 ma, confermano dall’Anas, non chiudono i cantieri. Restano una serie di opere da realizzare, diversi tratti saranno ancora oggetto di interventi per la sicurezza. Il 22 dicembre, in ogni caso, si punta a voltare pagina. L’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, da tutti indicata come il monumento dell’inefficienza, vuole uscire dal repertorio dei comici e si candida a diventare l’autostrada del futuro.
Dopo anni e anni di lavori infiniti, file chilometriche, disagi, mazzette, pressioni della ‘ndrangheta e di altre organizzazioni criminali, annunci e promesse che non hanno trovato conferme nel tempo, forse siamo ad un vero punto di svolta. Si comincia dal nome: non più solo A3, non più soltanto Salerno-Reggio Calabria. Ma anche autostrada, finalmente. (agi)
Diario di bordo di un cronista lungo i 495 km dell’A3 a pochi giorni dall’inaugurazione