Romano Bartoloni, “vecchia acciuga fra le sardine”

Romano Bartoloni (Roma, 7 giugno 1936), in piazza San Giovanni fra le sardine

ROMA – “Vecchia acciuga fra sardine fresche a San Giovanni”. Romano Bartoloni, storico leader dei Cronisti Romani, commenta così, con l’ironia dissacrante che lo contraddistingue, la sua presenza tra le oltre 100mila sardine (35 mila per la Questura) che hanno invaso la piazza antifascista per antonomasia di Roma.
È nato a Roma il 7 giugno 1936, Romano Bartoloni, che è giornalista professionista dal 24 maggio 1962 e da sempre in prima linea nelle battaglie a difesa dei diritti, della dignità e della libertà non solo dei giornalisti, ma di tutti i cittadini.
Poco importa dove c’è da andare a combattere – in piazza Montecitorio per la libertà di stampa, in via dei Condotti contro la chiusura del Caffè Greco o al Circo Massimo contro il caro tasse –: a dispetto dei suoi 83 anni, macina chilometri con lo scooter destreggiandosi nel traffico e dando il meglio di sé nello slalom indispensabile per non finire nelle buche che abbondano nelle strade di Roma.
Una presenza che non è passata inosservata, quella di Romano Bartoloni, mentre dal palco di piazza San Giovanni il portavoce del movimento delle sardine, Mattia Santori, passava “dalle proteste alle proposte” elencando 6 punti dedicati – pur senza mai nominarlo – a Matteo Salvini: «Uno: pretendiamo che chi è stato eletto vada nelle sedi istituzionali a lavorare. Due: chiunque ricopra la carica di ministro comunichi solo nei canali istituzionali. Tre: pretendiamo trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network. Quattro: pretendiamo che il mondo dell’informazione traduca questo nostro sforzo in messaggi fedeli ai fatti. Cinque: che la violenza venga esclusa dai toni della politica. E anzi che la violenza verbale venga equiparata a quella fisica. Sei: ripensare, anzi abrogare, il decreto sicurezza».
«E da domani – ha annunciato la trentaduenne sardina bolognese – inizia la fase due». (giornalistitalia.it)