In cassa integrazione i giornalisti che da 22 mesi non percepivano lo stipendio

Il Romanista chiude, “ma sarà un arrivederci”

Il RomanistaROMA –  “Il Romanista”, unico quotidiano dedicato a una squadra di calcio in edicola 7 giorni su 7, da oggi non è più in edicola. A settembre avrebbe compiuto 10 anni, ma il commissario liquidatore, Andrea Maria Paolucci, ha ordinato ieri l’interruzione delle pubblicazioni e la sospensione di tutte le attività della società cooperativa in liquidazione coatta amministrativa.
Il commissario liquidatore, nominato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, con decreto del 30 luglio scorso, a seguito delle dimissioni del precedente, ha motivato la decisione con “l’esigenza allo stato, di valutare l’opportunità di richiedere o meno l’esercizio provvisorio dell’attività editoriale della cooperativa “I Romanisti”. Si conclude, così, l’odissea dei sette giornalisti che da 22 mesi non percepiscono lo stipendio e non potevano accedere alla cassa integrazione proprio in mancanza di un liquidatore che si assumesse le  responsabilità proprie del decreto ministeriale.
“Non si tratta di un addio, ma di un arrivederci”, spiega il vicedirettore Stefano Romita nell’editoriale di saluto ai lettori. “Dopo una lunga malattia, che si è protratta negli ultimi anni e ci ha devastato, questo Romanista, edito da una cooperativa messa in liquidazione coatta per decreto, muore. Non siamo particolarmente tristi, come non lo è chi ha visto smettere di soffrire un parente pur amato, ma ridotto a pallidissimo ricordo di ciò che era stato, e non era già più da tempo”.
“Noi abbiamo sorretto la causa – spiega il giornalista – fino a quando abbiamo potuto. Abbiamo investito fisico e mente, abbiamo lottato contro tutti e contro tutto, abbiamo soprasseduto, per il momento, sulle ventidue mensilità arretrate non pagate e dal 1° gennaio del 2013, a testa bassa, abbiamo proseguito a fabbricare il nostro e vostro straordinario quotidiano. E l’abbiamo fatto senza connessioni Internet, senza telefoni, senza stampanti, senza fax, senza la luce (caricando in tempo le pagine e facendole uscire da altre postazioni fuori dalla redazione) e d’inverno senza riscaldamento e d’estate senza aria condizionata”.
“Non ve lo diciamo ora – sottolinea Romita – perché vogliamo sentirci dire «bravi». Ve lo diciamo perché è giusto che sappiate che amiamo i nostri lettori quasi come amiamo la Roma. E li abbiamo sempre rispettati. Oggi per noi inizia, con la sospensione delle pubblicazioni di questo Romanista, una nuova era. Le leggi attuali ci consentono di mettere in campo le nostre forze, e quelle di chi si è già messo al nostro fianco, per avviare un percorso che potrebbe portarci a gestire con una nuova cooperativa la testata Il Romanista. Lo dobbiamo a noi stessi, a voi tutti, alla Roma e ai suoi calciatori. E lo dobbiamo alla storia decennale di questo quotidiano unico al mondo. Non si tratta dunque di un addio, che non potrebbe mai essere e che comunque non sarà. Ma solo di un arrivederci a presto in questo 2014. È una promessa”.

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