ROMA – Il Comitato di Redazione dell’Ufficio Stampa di Roma Capitale, da dieci anni espressione sindacale dei giornalisti dipendenti dell’amministrazione capitolina, denuncia la gravità della misura adottata con determina dirigenziale che rimette a disposizione dell’Ufficio Personale cinque giornalisti dipendenti, tra i quali anche un membro del Cdr.
L’iniquo provvedimento è scaturito dalla recente sentenza del Tribunale di Roma – Sezione Lavoro che, a seguito del ricorso proposto da un’altra giornalista dipendente, ordina a Roma Capitale di inquadrare la stessa nella categoria D del CCNL Regioni e Autonomi locali, così come previsto dalla Legge 150 del 2000 che disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. La stessa legge in base alla quale i cinque giornalisti dipendenti, oggetto del provvedimento, appartenenti alla categoria C del CCNL, avevano svolto per anni attività giornalistica in seno all’Ufficio Stampa, in alcuni casi chiamati appositamente a svolgere tale mansione.
Siamo di fronte ad un vero e proprio colpo di spugna che lede la dignità dei colleghi cancellando dieci anni di conquiste sindacali legate al riconoscimento della professione giornalistica e alla valorizzazione del personale dipendente, più volte sbandierata dall’attuale amministrazione. Senza considerare, oltretutto, il danno previdenziale subito dai cinque colleghi coinvolti con la decadenza dall’Inpgi e dalla Casagir.
Il Comitato di Redazione, sempre d’intesa con l’Associazione Stampa Romana (che ha espresso la piena solidarietà ai colleghi, ndr), aveva proposto una soluzione extragiudiziale che avrebbe permesso il passaggio dalla categoria C alla categoria D, in osservanza della legge, salvaguardando l’amministrazione da un cospicuo danno erariale. Di fronte al rifiuto opposto, il Comitato di Redazione nell’annunciare opposizione alla determina e l’avvio di nuovi contenziosi per vedere riconosciuti i diritti dei colleghi, chiede un incontro urgente al sindaco, Ignazio Marino, e si riserva di intraprendere dure iniziative di lotta da definire in sede di assemblea.
Il Cdr dell’Ufficio Stampa di Roma Capitale