CITTA’ DEL VATICANO – L’ultimo di una serie di tweet dell’ormai ex direttore della Sala Stampa Vaticana, Greg Burke, ieri sera recitava così: “Grazie a tutti coloro che oggi hanno inviato parole gentili per me e Paloma. Solo perché lo sappiate, abbiamo pregato per questa decisione da mesi, e siamo molto in pace con essa. Grazie!”. Un messaggio che vuole smentire la tesi di dimissioni – le sue e della vice Paloma Garcia Ovejero – maturate “a caldo”, e sull’onda di presunte “tensioni” nel Dicastero per la Comunicazione. Ma non scalfisce affatto quanto la doppia rinuncia abbia colto tutti di sorpresa, primi fra tutti gli addetti della Sala Stampa, che non ne sapevano nulla e per cui è stato un vero shock.
Tempo brevissimo, tra l’altro, tra il “sì” del Papa alle dimissioni e l’uscita, ieri stesso, del “ticket” internazionale – lui 59 anni, americano, dell’Opus Dei, grande esperienza giornalistica con testate globali, lei 43 anni, spagnola, neocatecumenale, ex della radio Cadena Cope – che negli ultimi due anni e mezzo, designati entrambi dall’ex capo dicastero mons. Dario Edoardo Viganò, hanno fatto fronte ai rapporti tra la Santa Sede e la stampa di tutto il mondo in un periodo peraltro molto delicato e travagliato del papato di Bergoglio.
E i tempi improvvisi dell’uscita hanno fatto sì anche che la sostituzione del direttore sia stata per ora risolta con un “interim”: a capo della Sala Stampa è salito da oggi Alessandro Gisotti, 44 anni, alle spalle una lunga esperienza alla Radio Vaticana di cui è stato vice caporedattore, dall’anno scorso coordinatore Social media del Dicastero per la Comunicazione. La sua nomina al ruolo che è stato in passato di Joaquin Navarro-Valls e di padre Federico Lombardi, valorizzando una “risorsa interna” molto stimata, segue di pochi giorni quelle di Andrea Tornielli come nuovo direttore editoriale dei media vaticani e di Andrea Monda all’Osservatore Romano, completando una vera “rivoluzione” nella comunicazione d’Oltretevere.
“In questo momento di transizione nelle comunicazioni vaticane, pensiamo che sia meglio che il Santo Padre sia completamente libero di riunire una nuova squadra”, ha twittato ieri Burke. E proprio questo galoppante ricambio mostra quanto fosse sentita l’esigenza, in un quadro globale in cui la Santa Sede e la Chiesa sono spesso al centro di polemiche, riguardino esse ad esempio scandali come la pedofilia o le faticose riforme finanziarie, di un rinnovamento, di una ridefinizione e di un consolidamento di ruoli e gerarchie.
“Il cammino di riforma oggi – secondo loro stessi – per essere portato a compimento richiede un veloce passaggio di testimone, nello spirito di servizio alla Chiesa che tutti ci accomuna”, ha commentato il prefetto del dicastero Paolo Ruffini ringraziando Burke e Ovejero”. “Proprio con questo spirito di servizio e di fedeltà al Santo Padre che io stesso porterò avanti il complesso cammino di tale importante riforma. L’anno che ci si apre davanti è denso di appuntamenti importanti che richiedono il massimo sforzo di comunicazione”, ha aggiunto, esprimendo “piena fiducia” che Gisotti “saprà guidare ad interim la Sala Stampa, in attesa che ne sia definito al più presto il nuovo assetto”. (ansa)