BOLOGNA – “L’Equilibrio complesso. L’editoria italiana ed internazionale di fronte a scenari in continua evoluzione”. A Wan-Ifra Italia 2015, la conferenza internazionale dell’industria editoriale e della stampa italiana promossa dall’Associazione mondiale degli editori e dall’Associazione Stampatori Italiana Giornali, si è discusso su come ripensare il futuro dell’industria dei quotidiani.
Due giorni di dibattito, al Centro Congressi dell’Hotel Savoia Regency di Bologna, con sessione finale dedicata a “Le risorse dei centri stampa: nuovi servizi e nuovi mercati”.
In apertura della sessione Manfred Werfel, deputy Ceo di Wan-Ifra, ha fatto il punto sui trend mondiali sulle tecnologie per la stampa, che garantisce ancora alle aziende editoriali il 93% del fatturato a livello mondiale. Tra i trend più rilevanti: riduzione dei costi attraverso esternalizzazioni, cooperazione, efficienze varie; allungamento della vita delle installazioni; incremento della produttività; sviluppo di business integrativi.
Di fronte a tirature che continuano a scendere, che la ricerca dell’efficienza e la possibilità di produzioni aggiuntive diventano strategiche. Esistono nuove tecnologie e nuovi materiali di consumo adatti a questi nuovi scenari industriali? Sono immaginabili nuove soluzioni per la gestione dei flussi di lavoro e per l’organizzazione delle risorse umane nei centri stampa “ibridi”, dove si cercano commesse per lavorare a ciclo continuo quotidiani, periodici e prodotti tradizionalmente commerciali? A queste domande è stata dedicata una tavola rotonda, moderata da Gianni Paolucci, presidente Asig, alla quale hanno partecipato Giuseppe Limonta di Agfa, Andrea Basso di Fujifilm, Andrea Mannoni di Kodak, Michael Zenke di SunChemical, Trino Barnabò di Bwebsystems – manroland.
Tra le nuove tecnologie per rendere più appetibile il prodotto tradizionale, la personalizzazione delle edizioni stampate è una delle più interessanti. Pedro Antonio Iglesias, del gruppo spagnolo Unidad Editorial, e José Luis Peregrina della società di stampa Calprint, hanno presentato l’esperienza del quotidiano spagnolo El Mundo, che grazie all’utilizzo di teste ink-jet posizionate in linea con la rotativa offset, può essere arricchito con l’inserimento di dati variabili, permettendo così personalizzazioni spinte o l’inserimento di coupon, buoni sconto, giochi e lotterie.
L’integrazione tra aziende e rami d’azienda un tempo concorrenti può essere una risposta al calo dei volumi di produzione, contribuendo a generare efficienza e riduzione dei costi ridondanti. Flavio Zuin, direttore generale del gruppo Pigini, ha ripercorso le tappe che hanno condotto il gruppo marchigiano a rilevare, tramite lo strumento tecnico dell’affitto di ramo d’azienda, le attività di stampa commerciale del gruppo Monrif, mentre Claudio Rossi, direttore operativo e commerciale delle Grafiche Galeati di Imola, ha brevemente ripercorso le vicende della storica società imolese, passata attraverso un fallimento per entrare poi a far parte del gruppo Comin.
La parte conclusiva della sessione è stata dedicata al dibattito sullo stato attuale del settore editoriale. Salvatore Curiale, direttore di Asig, ha presentato i dati più recenti che emergono dal “Rapporto 2015 sull’industria dei quotidiani in Italia”, che lasciano purtroppo poco spazio all’ottimismo.
La crisi economica generale del nostro Paese si è tradotta in una significativa contrazione della diffusione e dei fatturati pubblicitari, alla quale ha fatto riscontro una notevole riduzione delle testate e degli stabilimenti di produzione. In forte calo l’occupazione, ristagnano i livelli retributivi degli addetti del settore, in grande sofferenza il fondo integrativo di settore, dove per ogni lavoratore attivo ci sono quasi quattro pensionati.
I lavori di Wan-Ifra Italia si sono conclusi con una tavola rotonda dal titolo “Quale futuro per l’industria dei quotidiani in Italia?”, coordinata da Gianni Paolucci, alla quale hanno partecipato Alberto Di Giovanni, presidente dell’Osservatorio tecnico “Carlo Lombardi”, Paolo Polidori del gruppo Amodei, Dario De Cian di Csq, Giuseppe Andretta de l’Unione Sarda, Alessandro Serrau della Poligrafici Editoriale, Roberto di Francesco della Uil. È emerso il quadro di un settore che ha bisogno di un profondo ripensamento sul proprio futuro, di nuove regole condivise – o di un ritorno condiviso a rispettare tutti le stesse regole – e di scelte coraggiose anche se difficili per fronteggiare una crisi che, se non governata, rischia di creare un deserto industriale.
Senza scelte coraggiose questa crisi rischia di creare un deserto industriale