CARACAS (Venezuela) – Il giornalista italiano Roberto Di Matteo ed i suoi colleghi, lo svizzero Filippo Rossi e il venezuelano Jesus Medina, arrestati mentre tentavano di entrare nella prigione di Tocoron per effettuare un reportage, sono stati rilasciati dalle autorità venezuelane. Lo ha reso noto il sindacato dei giornalisti Sntp (Sindicato
Nacional de Trabajadores de la Prensa) e lo ha confermato Antonio Di Matteo, padre del cronista italiano.
“Non sappiamo – ha dichiarato all’Ansa – se adesso potrà restare in Venezuela o dovrà rientrare in Italia. Noi speriamo rientri. Non lo abbiamo ancora sentito anche perché non ha il
cellulare, glielo hanno sequestrato: suppongo che troverà la maniera per chiamare, e sicuramente contatterà prima la moglie”.
“Qui – aggiunge il papà del cronista – siamo tutti felici per la notizia e speriamo stia rientrando anche perché ora dovrebbe stare attento a ogni minima mossa”.
I tre giornalisti erano stati arrestati dalla polizia mentre tentavano di entrare nella prigione di Tocoron, nello Stato di Aragua, per effettuare un reportage sulle carceri di Maduro per “Gli occhi della guerra”, il crowdfunding nato nel dicembre 2013 per finanziare i reportage, fiore all’occhiello del giornalismo.
Roberto Di Matteo, conosciuto tra i colleghi come “Bobomatto”, è originario di Sannicando di Bari, paesino nella Murgia barese a 15 chilometri dal capoluogo, e collabora con il quotidiano Il Giornale. Il ticinese Filippo Rossi collabora, invece, per il Fatto Quotidiano.
“Abbiamo seguito la vicenda tramite la nostra ambasciata ed il nostro consolato generale a Caracas con la massima attenzione e per noi questa è una buona notizia”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, commentando il proscioglimento da ogni accusa del giornalista Roberto Di Matteo. (giornalistitalia.it)
Arrestati in Venezuela mentre tentavano di entrare in una prigione per un reportage