ROMA – Dovranno essere presentati entro il 5 giugno gli emendamenti al disegno di legge di riforma della Rai. Lo ha deciso la Commissione Comunicazioni del Senato che ha avviato la discussione generale sulla proposta del governo, che dovrebbe concludersi tra mercoledì e giovedì della settimana prossima.
Mercoledì 3 sono già in programma due convocazioni, una il pomeriggio e una la sera per tentare di accelerare i tempi. L’obiettivo è che il testo approdi in Aula tra il 15 e il 20 giugno per essere approvato dal Senato entro la fine del mese e passare quindi alla Camera.
Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per il momento in maniera solo ufficiosa e sarà comunicato ufficialmente dal presidente della Commissione Altero Matteoli solo al termine della discussione generale la prossima settimana.
I relatori Enrico Buemi (Psi) e Raffaele Ranucci (Pd) hanno sottolineato che l’intenzione è che il testo approdi in aula tra il 15 e il 20 giugno per essere approvato dal Senato entro la fine del mese. Il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, intervenuto in Commissione, ha invitato i parlamentari a rispettare i tempi prefissati anche tenendo conto dell’esigenza della Camera di discutere la proposta.
L’incognita sui tempi è legata all’atteggiamento dell’opposizione e al numero di emendamenti che saranno presentati. In aula erano presenti rappresentanti di Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Sel che non hanno per il momento avanzato riserve sulla tempistica delineata.
“Per il momento c’è un clima costruttivo, se il numero degli emendamenti sarà alto siamo pronti a lavorare anche di notte”, ha garantito Ranucci.
“Il governo ha rassicurato che il testo non è blindato e che c’è la disponibilità a interloquire con i partiti della minoranza”, ha sottolineato Buemi. Oltre allo scoglio opposizione, c’è anche la lunga lista di provvedimenti che devono essere discussi in aula, dalla riforma degli appalti alla riforma della scuola, dalla riforma costituzionale alle nuove norme sull’omicidio stradale. Sarà la capogruppo a decidere il calendario, ma l’obiettivo dei parlamentari della maggioranza è consegnare un testo blindato all’aula, che venga licenziato nel giro di pochi giorni. Se tale disegno andrà in porto, alla Camera potrebbero bastare una ventina di giorni per approvare definitivamente il testo senza apportare modifiche.
L’intento del governo è arrivare al via libera alla riforma entro luglio per poi procedere al rinnovo dei vertici presumibilmente al rientro dalle vacanze estive, considerando i tempi tecnici per le votazioni dei sette membri del cda della tv pubblica da parte di Camera, Senato, governo e assemblea dei dipendenti. Sullo sfondo resta sempre la minaccia del premier di andare al rinnovo con la legge Gasparri qualora la riforma finisca nella palude.
Da lunedì, intanto, i vertici della Rai sono in regime di prorogatio dopo che l’Assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio del 2014, senza convocare alcuna data per la nomina dei nuovi vertici e rimanendo dunque formalmente aperta. (Ansa)
L’intento del Governo è arrivare al via libera entro luglio e poi rinnovare i vertici