I giornalisti emiliano-romagnoli sottolineano i necessari “correttivi” alla manovra

Riforma Inpgi: dall’Emilia Romagna un “Sì, ma…”

Serena Bersani e Marco Gardenghi

Serena Bersani e Marco Gardenghi

BOLOGNA – Gli Stati generali dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, riuniti oggi a Bologna, confermano all’unanimità il parere espresso dalla Giunta Esecutiva Fnsi e dalla Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa (la cui presidente Serena Bersani nell’occasione ha votato sì) sull’ipotesi di interventi per la sostenibilità della gestione previdenziale dell’Inpgi.
In particolare, i giornalisti emiliano-romagnoli chiedono “un più forte impegno dell’Inpgi sul fronte dell’evasione contributiva, con un potenziamento dell’ufficio ispettivo e con un maggiore ricorso agli ispettorati territoriali del lavoro. Il contributo di solidarietà dei pensionati – sottolineano, inoltre – dovrà rispettare rigorosamente le norme costituzionali e le sentenze in materia e prevedere una fascia di esclusione per le pensioni più basse”.
Per i giornalisti emiliano-romagnoli – insomma – “l’Inpgi deve continuare con le azioni di pressione sul Governo per sbloccare il finanziamento degli sgravi contributivi, visto che buona parte della manovra si basa sulla ripresa occupazionale”. I giornalisti del’Emilia Romagna esprimono, invece, “forti perplessità sull’innalzamento dell’età pensionabile a 66 anni perché rallenta l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro” e sottolineano che “deve essere riservata la massima attenzione alle clausole di salvaguardia per escludere il rischio esodati”.
Infine, “non devono essere ridotte le tutele per i giornalisti disoccupati e invalidi” e “non è più rinviabile un intervento di ridimensionamento dei costi dell’Istituto”.

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