ROMA – «Di norma le conciliazioni vengono proposte dal datore di lavoro per chiudere un periodo di precariato nel corso del quale, spesso, si è svolto lavoro dipendente mascherato da lavoro autonomo. Lavoro quasi sempre non adeguatamente retribuito, né correttamente inquadrato in termini previdenziali e assistenziali. La transazione è, dunque, finalizzata a regolarizzare una posizione di lavoro in cambio della rinuncia a parte del pregresso e alla eventuale azione legale». Lo ricordano il segretario generale Carlo Parisi e il delegato alla previdenza e agli affari giuridici e legislativi Pierluigi Roesler Franz della Figec Cisal, il sindacato unitario dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione.
«Capita, invece, di imbattersi in “proposte” che – osserva la Figec Cisal – sarebbe un eufemismo definire provocatorie». Ci riferiamo alla bozza di “Verbale di conciliazione” sottoposta dall’editore di Tv2000, Rete Blu spa, controllata dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), network radiotelevisivo dei cattolici italiani nel mondo a diffusione nazionale sul digitale terrestre e sul satellite all’interno della piattaforma gratuita free-to-view (FTV) di TivùSat.
A giornalisti, autori dei programmi e programmisti registi, Rete Blu propone una “transazione”, da sottoscrivere in modalità telematica, davanti alla Commissione di certificazione della Luiss – Libera Università degli Studi Sociali Guido Carli, iscritta nell’albo delle Commissioni di certificazione costituite presso le Università con Decreto Direttoriale del Ministero del Lavoro del 22 luglio 2021, n. 50.
«L’oggetto della proposta ai lavoratori che, per anni, hanno prestato la loro opera con “Partita Iva” non è, però, l’assunzione con contratto di lavoro dipendente, né un congruo compenso a titolo di risarcimento delle eventuali somme non corrisposte, ma – denuncia la Figec Cisal – un “obolo” di 500 euro lordi senza neppure specificare se la somma è persino comprensiva della copertura previdenziale all’Inpgi».
«a) Il Collaboratore – si legge nel testo di verbale proposto da Rete Blu – ha reso le proprie prestazioni in favore della Società nell’ambito di una pluralità di distinti contratti di collaborazione autonoma nel periodo che va dal “anno” al “anno”; b) Attualmente il Collaboratore opera nell’ambito di un ulteriore contratto di collaborazione autonoma dal “periodo ultimo contratto”; c) Inaspettatamente in relazione a tali contratti il Collaboratore ha formulato generiche rivendicazioni di differenze economiche che la Società ha contestato; …».
Con la sottoscrizione del verbale, ai collaboratori di Tv2000 viene, dunque, chiesto:
– di confermare «le definitive cessazioni nei termini, con le modalità e con i tempi in cui le stesse sono avvenute di tutti i rapporti (dapprima di tirocinio e poi) di lavoro autonomo intercorsi con la Società indicati nelle premesse, riconoscendo al contempo la piena legittimità sia formale che sostanziale di ognuno di essi»;
– di dichiarare che «tutte le attività di consulenza di cui in premessa hanno avuto natura autonoma e si sono svolte conformemente alle pattuizioni di volta in volta concordate tra le parti» riconoscendo, in particolare, «di non essere mai stato assoggettato ad alcun potere gerarchico, organizzativo, direttivo, di controllo e disciplinare da parte della Società e/o di suoi dirigenti e/o amministratori e di aver espletato autonomamente la propria attività di lavoro autonomo e di consulenza nei tempi e con le modalità liberamente scelti pur nei limiti consentiti dalla natura dei contratti; di non essere stato tenuto all’osservanza di un determinato orario di lavoro; di non essere stato tenuto a giustificare assenze od a richiedere permessi;
– di non essere stato mai sottoposto ad alcun potere disciplinare da parte della Società;
– di aver tenuto a proprio carico le spese ed i costi connessi all’espletamento dell’attività di lavoro autonomo, salvo per quanto già corrispostole dalla Società a tale titolo;
– di non aver mai esercitato alcun potere gerarchico e/o disciplinare e/o direttivo nei confronti di altri collaboratori e/o dipendenti della Società; di aver tenuto a proprio carico esclusivo ogni rischio connesso ovvero derivante dall’espletamento degli incarichi lavoro autonomo;
– di aver regolarmente ed integralmente percepito nel corso dei contratti di lavoro autonomo indicati in premessa il trattamento economico e previdenziale dovuto a termini di legge e di contratti ed in particolare, di aver sempre ricevuto il compenso pattuito e di ritenere lo stesso adeguato alle prestazioni rese».
Per rinunciare a tutto ciò, cosa offre dunque, la società editrice della CEI? «Ferma restando la correttezza del proprio operato nei confronti del Collaboratore – è scritto nel verbale – e senza procedere a riconoscimenti di sorta in favore del medesimo, al solo fine di conciliare la presente controversia, nell’ambito della presente transazione generale novativa, offre al Collaboratore – che accetta – la stipula di un nuovo accordo di collaborazione autonoma recanti i termini e le condizioni di cui al separato contratto concordato e sottoscritto tra le Parti entro il …».
A patto, naturalmente, che il collaboratore dichiari «di non aver più nulla a pretendere nei confronti della Società (nonché dei relativi amministratori, dirigenti, procuratori, rappresentanti e dipendenti nonché di ogni società controllata o partecipata e dei relativi amministratori, dirigenti, rappresentanti, dipendenti e collaboratori) per tutti i rapporti di lavoro autonomo di cui alla premessa;
– di rinunciare ad ogni effetto di legge e di contratto, a titolo esemplificativo e non esaustivo, nei confronti della Società (nonché dei relativi amministratori, dirigenti, procuratori, rappresentanti e dipendenti nonché di ogni Società controllata o partecipata e dei relativi amministratori, dirigenti, rappresentanti, dipendenti e collaboratori) ad ogni ragione o titolo che tragga origine dai rapporti di collaborazione autonoma di cui in premessa e dalla loro cessazione e, comunque, di rinunciare nei confronti della Società ad ogni e qualsiasi domanda o pretesa economica e non, comunque connessa, vicaria od anche solo occasionata dall’esecuzione e dalla cessazione dei rapporti anzidetti ovvero inerente una qualificazione giuridica degli stessi diversa da quella concordata tra le parti nei singoli contratti e confermata dalle stesse nel presente verbale.
In particolare il Collaboratore, con la sottoscrizione del presente verbale, rinuncia in via puramente esemplificativa e non esaustiva, a qualsivoglia pretesa relativa: ad ulteriori compensi comunque denominati, a rimborsi di tutte le spese sostenute (fatti salvi quelli già percepiti), ad una diversa qualificazione di ciascuno dei singoli rapporti di lavoro autonomo intercorsi, ad un trattamento fiscale e previdenziale diverso da quello effettivamente riconosciutole, a premi a qualsiasi titolo dovuti ovvero comunque denominati, nonché a qualsiasi altro titolo contrattuale ed extracontrattuale anche espressamente non menzionato, interessi e rivalutazione sulle somme relative alle voci anzidette, contribuzione previdenziale e/o integrativa, danni ex art. 2116, comma 2, c.c., risarcimento del danno professionale, patrimoniale, biologico, morale, esistenziale, all’immagine, da perdita di chance, da mobbing, ex art. 32 L. 183/2010 e, comunque, ogni risarcimento ex artt. 2043, 2059, 2087, c.c. connesso ovvero derivante dai rapporti di lavoro autonomo e di consulenza di cui in premessa».
«A fronte delle rinunzie tutte» Rete Blu «riconosce al Collaboratore, che accetta, la somma lorda di € 500,00 (cinquecento/00) a titolo di transazione generale e novativa. La predetta somma verrà versata al Collaboratore entro 10 giorni dalla stipula del presente accordo sul c/c del medesimo noto alla Società».
Figec Cisal osserva che «nella transazione non vi è alcun accenno all’eventuale rinuncia da parte dell’editore di Tv2000, Rete Blu spa, ad esercitare l’eventuale manleva nei confronti della quarantina di lavoratori che siano stati oggetto o che possano ancora essere di richieste di risarcimento danni da diffamazione per loro servizi andati in onda negli ultimi 5 anni. Nella stessa transazione non vi è neppure alcun accenno all’eventuale copertura assicurativa in caso di infortuni extraprofessionali a decorrere dal 1° gennaio 2024; né si sa se nel nuovo contratto di collaborazione autonoma a quale ente verranno versati i relativi contributi previdenziali: all’Inpgi (ex Inpgi 2) per il lavoro autonomo o, invece, all’Inps Gestione separata (o Inps 2)?
Per Carlo Parisi e Pierluigi Roesler Franz «sorge spontanea una domanda: se il rapporto di lavoro dei giornalisti, degli autori e dei programmisti registi a cui è stata inviata la “proposta” si è svolto regolarmente, che motivo ha l’editore di Tv2000 di corrispondere a ciascuno di essi la somma di 500 euro lordi in cambio di una transazione tombale? Beneficenza ai poveri lavoratori che con passione, dedizione, sacrificio e professionalità, in questi anni hanno lavorato nella Tv dei vescovi? La Figec Cisal, sindacato dei giornalisti e di tutti gli operatori dell’informazione e della comunicazione, è a disposizione di quanti si siano giustamente sentiti offesi da una simile richiesta da parte di una Tv impegnata a diffondere la missione della Chiesa Cattolica: “servire Dio servendo gli uomini e servire gli uomini servendo Dio”. E servire gli uomini significa, soprattutto, rispettarne la dignità. Di lavoratori, ma soprattutto di uomini e donne». (giornalistitalia.it)
“Proposta indecente”: Unirai offre supporto legale
ai precari di Tv2000 ed a tutti i precari della Rai
«La proposta avanzata da Tv 2000 a decine di precari che lavorano da anni per l’emittente della Cei di rinunciare a tutto il pregresso in cambio di 500 euro e di un nuovo contratto da “falsa Partita Iva” è una proposta indecente».
Unirai, il dipartimento dei liberi giornalisti Rai di Figec Cisal, invita i colleghi di Tv2000 «a rispedirla al mittente» offrendo loro «supporto incondizionato anche a livello legale perché si sta tentando di mettere in discussione un principio sacrosanto: quando si concilia lo si fa per migliorare la propria posizione, ossia per essere assunti con un giusto contratto».
«Ci dispiace notare – sottolinea Unirai – che questi comportamenti vengano assunti da chi dovrebbe testimoniare ben altro in tema di diritti sociali. Siamo al fianco dei lavoratori di Tv 2000 così come siamo al fianco dei precari Rai che aspettano da troppo tempo di essere regolarizzati». (giornalistitalia.it)
Rai Approfondimento al fianco dei colleghi di Tv2000
I giornalisti Rai della direzione Approfondimento sono al fianco dei colleghi di Tv2000 affermando che «è scoraggiante apprendere che giornalisti precari, anche di lungo corso, contrattualizzati come liberi professionisti, vengano umiliati con proposte di contratto vincolate alla rinuncia ai diritti pregressi in cambio di pochi spiccioli».
A giudizio dei giornalisti dell’Approfondimento Rai «saldare con 500 euro la rinuncia a contributi e stipendi pregressi, oltre che essere un oltraggio alla professione svolta, è uno schiaffo al diritto di ciascun lavoratore a una pensione».
«Tali forme di “conciliazione” – sottolineano i giornalisti della direzione Approfondimento Rai – non devono essere nemmeno proposte nelle minori come nelle maggiori testate. Nessun operatore dell’informazione dovrebbe tollerare questo declino contrattuale in un Paese che pretende dalla stampa indipendenza e professionalità. Vogliamo pensare che tali proposte siano frutto di errata interpretazione e che l’Azienda adegui al più presto le condizioni di lavoro agli standard di un paese civile». (giornalistitalia.it)