BOLOGNA – C’è ancora qualcuno disposto a rilevare il gruppo televisivo Rete 7 o per È Tv Bologna, Teletricolore Reggio Emilia e Antenna 1 Modena settembre segnerà la fine delle trasmissioni ed il licenziamento collettivo di tutti o gran parte dei 30 dipendenti? Settembre e alle porte e con esso la scadenza che, il 4 agosto scorso, ha fissato l’azionista di maggioranza Erminio (Nino) Spallanzani, l’imprenditore reggiano dell’acciaio che ha da tempo deciso di disimpegnarsi dalla proprietà del gruppo televisivo regionale.
Dopo aver dichiarato 19 esuberi su 32 dipendenti, rifiutando di negoziare coi rappresentanti dei lavoratori un piano per affrontare la crisi basato sugli incentivi all’esodo e sulla mobilità interna al gruppo, il gruppo Rete 7 – È Tv è stato messo vendita, ma all’orizzonte di compratori non se ne intravedono. Nonostante i consistenti contributi pubblici ed il contratto di solidarietà scaduto il 31 dicembre 2014 e non più rinnovabile, che ha interessato per tre anni i dipendenti delle tre sedi di Bologna, Modena e Reggio Emilia, l’azienda è in rosso e gli azionisti non intendono impegnarsi ulteriormente su quello che, per anni, ha rappresentato il principale gruppo televisivo della regione, anche con la benedizione della Curia.
Spallanzani, pur di alleggerire la sua presenza, sarebbe disposto anche a cedere anche parte della società e se non ci saranno novità, nel prossimo incontro darà il via libera alla procedura di licenziamento collettivo. Di segno opposto l’intenzione delle organizzazioni sindacali che sperano, invece, nella cessione dell’azienda ad un imprenditore che, con seri investimenti, possa rilanciare la storica emittente emiliana.
Speranze fatte proprie dal segretario cittadino del Pd di Bologna, Francesco Critelli, “con l’auspicio che la situazione possa volgere al meglio, permettendo a È Tv di salvaguardare tutte le lavoratrici e i lavoratori, affinché il loro prezioso lavoro quotidiano possa continuare a raccontarci ogni giorno ciò che accade nella nostra città”. E sulla stella linea si è espressa anche la presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna, Simonetta Saliera, ricordando che “nel mondo dell’informazione il pluralismo è, assieme all’indipendenza, uno dei due pilastri di quella libertà di stampa che tanta parte è di una vera democrazia”.
“In questi anni – conclude la Saliera – abbiamo avuti tutti la possibilità di valutare e apprezzare la correttezza e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di È Tv – Rete 7. Anche per questo, oltre che per garantire la salvaguardia occupazionale, è auspicio diffuso che un’esperienza così importante per le nostre comunità possa proseguire la propria attività al servizio dell’informazione e della cittadinanza”.
Il network emiliano rischia la chiusura ed il licenziamento collettivo dei lavoratori