ROMA – Si è conclusa, questa mattina, al Ministero del Lavoro, con il disaccordo di Slc Cgil, la procedura per il licenziamento di 46 lavoratori nelle 10 sedi territoriali di Videobank, in gran parte dislocate nel centro sud. Lo annuncia la Slc Cgil nazionale ricordando che “Videobank è sorta nel 1995 ed è cresciuta nel tempo assorbendo un ramo d’azienda di Sky e negli ultimi anni ha continuato fin oggi a lavorare prevalentemente, anche se non esclusivamente, come appaltatrice proprio per la fornitura dei sevizi tecnici ai collegamenti esterni nelle sedi regionali di Sky Tg24”.
“A considerare il piano editoriale di Sky Tg24 – denuncia la Slc Cgil – non vi è contrazione dell’attività. Una ragione in più per dire che questo scempio si poteva evitare: si potevano trovare soluzioni almeno parziali se Sky avesse richiesto ai fornitori subentranti la clausola di assorbimento. Purtroppo, invece, Sky non l’ha fatto, e non ha neanche formalizzato il tavolo di crisi richiesto dai sindacati come previsto dal contratto nazionale in casi del genere”.
“Sky – spiega il sindacato – ha affermato che si trattava di una semplice modifica organizzativa che avrebbe consentito ai giornalisti volenterosi di essere autosufficienti”, invece “il fabbisogno di servizi tecnici non è venuto meno, bensì sarà suddiviso di fatto tra i nuovi appaltatori che hanno già avviato il reclutamento di lavoratori super sfruttati e sottopagati con partita Iva o subordinati a tempo determinato con un contratto di riferimento improprio e con l’impegno per 10 ore di riprese, oltre alle mansioni accessorie (guida di automezzi e motomezzi, carico e scarico, preparazione) che eleverebbero, in molti casi, l’orario di fatto fino alle 15-16 ore giornaliere”.
Slc Cgil ha reso noto di aver chiesto un incontro alla H24, “società costituita in Lussemburgo e che risulta in liquidazione secondo gli atti della Camera di Commercio, ma che continua a presentarsi sul mercato con un nuovo layout del sito internet e con gli stessi nomi. Volevano cercare insieme soluzioni dignitose, ma le nostre richieste sono state respinte”.
A giudizio del sindacato, insomma, “l’epilogo della vertenza Videobank non è che la punta dell’iceberg della precarizzazione del lavoro cui assistiamo in queste settimane con il rinnovo e le proroghe degli appalti televisivi. Avevamo anche chiesto all’inizio di giugno alle emittenti nazionali committenti, a Confindustria Radio TV e alla Commissione di Viglianza Rai di incontrarci per monitor are insieme i fenomeni in atto e per valutare i possibili interventi condivisi prima dell’inizio dei nuovi palinsesti di settembre, ma nessuno degli interlocutori è stato disponibile”.
“Metteremo in atto nelle prossime settimane – conclude Slc Cgil – tutte le iniziative idonee a difendere il diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori degli appalti televisivi. Intanto, da subito, la protesta dei lavoratori di Videobank si intensificherà nelle forme che decideremo nelle prossime ore”. (giornalistitalia.it)