ROMA – L’audio dell’incontro al Metropol fu consegnato al settimanale “L’Espresso”, ma anche alla trasmissione Report condotta da Sigfrido Ranucci. A rivelarlo è l’odierna edizione del quotidiano “La Verità” diretto da Maurizio Belpietro.
«L’audio – conferma Ranucci parlando con il quotidiano – noi l’avevamo da mesi, già dall’inverno scorso. Appena lo abbiamo ricevuto, grazie al collega Giorgio Mottola, ho detto di verificarne il contenuto, utilizzando le banche dati internazionali e gli archivi a cui abbiamo accesso. La nostra preoccupazione era di non trasmettere una cosa fine a se stessa, come ha fatto “L’Espresso”, ma di andare in profondità come facciamo sempre. Posso anticiparle che andremo in onda con questa cosa a ottobre in una delle prime puntate della nuova edizione».
«Loro – afferma poi Ranucci riferendosi a “L’Espresso” – sono molto approssimativi. L’abbiamo verificato in diversi lavori che abbiamo condiviso: si attribuiscono meriti che non hanno. Il fatto che sia uscito sul sito americano ci ha sorpreso, pensavamo di lavorarci noi su questa storia. Qualcuno ha avuto fretta di far uscire la registrazione e di farla uscire alle proprie condizioni. Però non comprendo la tempistica. Avrei capito se l’avessero fatto uscire alla vigilia delle elezioni, ma dopo…».
La Verità ripropone, poi, le quattro domande già rivolte al direttore de “L’Espresso”, Marco Damilano, ma alle quali non ha ancora risposto, sul perchè non sia stato pubblicato l’audio dell’incontro al Metropol; se i giornalisti Giovanni Tizian e Stefano Vergine fossero presenti; se l’audio sia stato consegnato da Francesco Vannucci; e quando siano entrati in possesso dell’audio, se a ottobre o mesi dopo. (adnkronos)
«Credo che un politico, soprattutto quando ha tantissimi consensi, abbia l’obbligo di rispondere alle domande, perché non risponde a un giornalista, ma al pubblico». Sigfrido Ranucci, curatore e conduttore di Report, commenta, invece, così il battibecco di ieri sera a Cervia tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’inviato del programma di Rai3, Giorgio Mottola, a proposito dell’inchiesta sulla vicenda Savoini.
«Oggi i politici sono abituati a monologhi su Facebook: se trovano qualcuno che fa domande, specie se ruvide, si sentono a disagio», insiste Ranucci. «E sono mesi che inoltriamo le nostre domande all’ufficio stampa e allo stesso Salvini, che però non ci rispondono. E quindi l’unica maniera di porre al ministro i nostri quesiti è quella di andare dove si trova lui, anche se è scomodo e spiacevole, perché gli scambi si risolvono spesso con battute che non portano alla formazione della verità. E invece un politico dovrebbe aiutare il giornalista a non sbagliare».
Per quanto riguarda l’inchiesta su Moscopoli, il conduttore conferma che Report «sta lavorando da mesi sulle registrazioni del Metropolitan», come riporta oggi in prima pagina il quotidiano La Verità.
«Ho detto – precisa Ranucci – di aver saputo dell’esistenza delle registrazioni e del ruolo di Savoini in inverno. Ma ho anche aggiunto di non ricordare precisamente quando. Ho anche detto che avrei dovuto verificare». Piuttosto,
aggiunge, «quello che è inquietante è che c’è chi conosce tutti gli spostamenti e le interviste che sta realizzando il nostro inviato».
Quanto al riferimento al settimanale L’Espresso, che pure da settimane lavora all’inchiesta, «non mi sento in grado di dare lezioni di giornalismo a nessuno», sottolinea Ranucci. «Ci sono colleghi dell’Espresso che conosco personalmente e ai quali sono legato da amicizia e stima professionale. Abbiamo progetti insieme e continueremo a coltivarli». (ansa)