Polizza di 500 mila euro come caparra sulla vendita di 21 villini in località Canalette

Rende: Inpgi beffata da una fidejussione fasulla

Inpgi

Pierluigi Roesler Franz

Pierluigi Roesler Franz

ROMA – L’Inpgi 1 ha subito un danno complessivo di 540 mila euro anche per un’altra vicenda immobiliare: la mancata vendita di 21 villini su 3 livelli di circa 200 mq. coperti l’uno più giardino e posto auto a Rende (Cosenza), località Canalette, via Alessandro Manzoni n. 16 alla società “La.Tre.D. Immobiliare” S.r.l. con sede in Roma via dei Castani 251.
Con delibera del Consiglio d’amministrazione n. 51 del 24 giugno 2011 l’ente aveva deciso di vendere il complesso. Il contratto preliminare di compravendita che prevedeva la cessione per il prezzo di 3 milioni 300 mila euro, di cui 500 mila euro di caparra confirmatoria garantita da una polizza fidejussoria a prima richiesta, fu stipulato il 20 luglio 2011 con atto del notaio Elena Perone Pacifico. Il passaggio di proprietà sarebbe dovuto avvenire entro il 6 luglio 2012.
L’Inpgi 1, intanto, pagò 40 mila euro per la mediazione dovuta all’agente immobiliare Leonardo Oriolo di Amendolara (Cosenza), cui era stata riconosciuta una provvigione pari all’1%, oltre Iva, del prezzo pattuito. Ma quasi un anno dopo, su richiesta della società “La.Tre.D. Immobiliare” S.r.l., il presidente Inpgi Camporese, con propria delibera n. 240 del 26 giugno 2012, concesse in via del tutto eccezionale, per la grave crisi immobiliare in corso, la proroga della stipula del rogito definitivo di compravendita al 15 maggio 2013 dietro consegna all’ente di un’ulteriore fidejussione a garanzia della caparra confirmatoria di 500 mila euro. Tale delibera presidenziale fu poi ratificata dal Cda Inpgi con delibera n. 83 del 12 luglio 2012.
Tuttavia, neppure il termine del 15 maggio 2013 fu rispettato, cosicché l’Inpgi ritenne la società “La.Tre.D. Immobiliare” S.r.l. decaduta dal contratto ed attivò a titolo di penale la fidejussione per poter escutere così la caparra di 500 mila euro. Ma anche di ciò il Cda Inpgi non fu mai informato. In pratica, la notizia sarebbe rimasta di fatto “secretata” dagli Uffici Inpgi.
Infatti, l’originaria polizza fidejussoria di 500 mila euro a prima richiesta, consegnata all’Inpgi 1 a titolo di caparra il 20 luglio 2011, sarebbe stata sostituita nel tempo da un’altra polizza emessa dal Consorzio Garanzia Fidi Confidi Centrale di Roma, che é stato poi dichiarato fallito dal Tribunale di Roma il 7 gennaio 2015 (fallimento n. 3 del 2015, G.D. dott. Solaini). Ma questa polizza non é stata mai indicata nelle delibere approvate dal Cda Inpgi. Pertanto gli amministratori e i sindaci dell’Istituto sono stati sempre erroneamente indotti a credere che si trattasse di una fidejussione bancaria a prima richiesta o di una polizza fidejussoria rilasciata da una primaria Compagnia di assicurazione.
Al danno di 500 mila euro si é poi, come detto, aggiunta anche la beffa dei 40 mila euro pagati dall’Inpgi 1 per la mediazione. In totale l’Inpgi 1 da questa mancata compravendita ha perso 540 mila euro (un miliardo di vecchie lire).

Pierluigi Roesler Franz
Sindaco Inpgi

I commenti sono chiusi.