CATANZARO – «L’allarmismo non serve e la paura non è affatto di aiuto, contro il demonio invece bisogna opporre la fiducia in Dio e la speranza, quell’eterna speranza che si ricava dal Vangelo».
Questo il messaggio chiave del libro “Il Diavolo”, edito Mondadori, nelle parole del giornalista e scrittore Luciano Regolo, coautore con padre Raffaele Talmelli, benedettino oblato, ora Servo del Paraclito, esorcista e psichiatra, del volume presentato ieri alla libreria Ubik di Catanzaro Lido.
Due ore di dibattito coordinato da don Giovanni Scarpino, cancelliere della Curia di Catanzaro e anche direttore dell’Ufficio delle comunicazioni sociali della Cec, sul Maligno e su un libro che – ha rimarcato Regolo – «è un excursus sulla lotta contro Satana ma anche un vademecum per smascherarlo».
L’autore ha spiegato di aver affrontato «un tema così insidioso calandomi, con il prezioso, fondamentale supporto di padre Raffaele Talmelli, in alcuni aspetti dottrinali e teologici per fugare il campo da suggestioni, dubbi e confusioni, evitando da un lato la spettacolarizzazione e l’angosciosa ricerca dell’effetto brivido, dall’altro l’atteggiamento “minimal” che tende a liquidare il discorso sul Demonio a frutto di mere superstizioni o a “roba da Medioevo”».
«Per un lungo periodo», ha aggiunto, «anche tra gli stessi vertici ecclesiastici, c’è stata la convinzione che il Demonio fosse solo una fantasia superstiziosa, ma da Paolo VI in poi, fino a Papa Francesco, si sono intensificati gli appelli dei pontefici a prendere seriamente in considerazione la lotta contro il Maligno. Perché dire che il Diavolo non esiste è la principale prova che il Diavolo c’è».
Il libro “Il Diavolo” è nato – ha detto ancora Regolo – «dalla necessità di dare risposte a molte domande: cosa c’è dietro questo serrare le fila contro il Principe delle tenebre? Come si fa a riconoscere la seduzione del male e a proteggersi dall’assalto delle sette? Perché la Madonna di Fatima fece vedere ai pastorelli proprio l’Inferno? E perché santi e mistici tra i più popolari subivano percosse e continui assalti da Satana e dalle sue schiere? E’ vero che ci sarebbe una minaccia occultistica-satanica-massonica in grado di minare le fondamenta della Chiesa o non è forse questa stessa paura il più temibile inganno soffiato dal Maligno?».
Da qui – ha aggiunto lo scrittore – «sono partito quando ho chiesto a padre Raffaele Talmelli, uomo di cui ho avuto modo di apprezzare l’intensa fede unita al rigore dello studioso, di scrivere con me questo libro, il cui scopo non è affatto quello di diffondere allarmismo o paura ma al contrario trasmettere speranza, quell’eterna speranza che si ricava dal Vangelo. Trasmettere la consapevolezza che, se anche esiste la minaccia del Maligno, ci si può difendere con la conoscenza, la preghiera e una serie di altri facili accorgimenti».
Alla base del testo quindi ecco le fonti bibliche, «l’esempio più illuminante della “difesa” dal Diavolo che – ha proseguito Regolo rispondendo alle incalzanti e profonde domande di don Giovanni Scarpino – arriva dal racconto evangelico delle tentazioni subite da Gesù nel deserto, ma anche la vita di alcuni santi, beati e mistici perseguitati dagli assalti diabolici, come san Pio da Pietrelcina o santa Gemma Galgani o Mamma Natuzza Evolo. C’è una precisa ragione teologica che spiega perché il Signore permetta che queste persone in così stretta comunione con Lui subiscano simili sgradevoli “attentati”: non solo la possibilità di fortificare la santità dei diretti interessati ma anche di offrire la loro sofferenza per la salvezza di altre anime che facilmente cedono alle insidie diaboliche».
Il volume di Regolo e padre Talmelli così affronta tanti temi, parlando delle «conseguenze della continua azione distruttiva esercitata dal Male sugli uomini, delle esperienze dei totalitarismi del ventesimo secolo come il nazismo di Hitler o il comunismo sovietico dietro cui si scorge l’ombra del Diavolo, l’agguerrito attacco diabolico in corso ai nostri giorni attraverso l’inganno di una scorciatoia per la piena felicità su questa terra ordito da sette e psico-sette che puntano a destrutturare le personalità più fragili spingendole a un materialismo e a un egoismo sfrenati».
Per questo – ha concluso Regolo – «l’allarmismo non serve e la paura non è d’aiuto. Alla fine del libro si parla della “luminosa difesa”, che ci viene dalla fede più sincera, dalle Sacre Scritture, dal più autentico amore cristiano, dalla preghiera conviviale. Soprattutto quella mariana, come il Rosario, l’invocazione alla biblica “donna vestita di sole” destinata a schiacciare il serpente. Chi si affida totalmente al suo Cuore Immacolato, chi crede davvero al sacrificio d’amore del Cristo, non dovrà temere alcunché né potrà mai dubitare del trionfo del Bene».
E’ il messaggio chiave dell’ultimo libro del giornalista, presentato a Catanzaro