VENEZIA – Il Veneto farà da capofila tra le Regioni d’Italia per difendere l’informazione regionale della Rai e chiedere al governo di fare marcia indietro rispetto all’accorpamento delle attuali sedi regionali. E’ l’impegno assunto dal presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dai due vicepresidenti Matteo Toscani e Franco Bonfante e dai capigruppo (Lucio Tiozzo per il Pd, Federico Caner per la Lega e Pietrangelo Pettenò per Sinistra veneta, presente anche il consigliere Bruno Pigozzo), al termine dell’incontro con i giornalisti della sede regionale della Rai di Venezia, allarmati per la recente decisione del governo Renzi di sforbiciare il bilancio della Rai e di accorpare le sedi regionali.
L’esecutivo, infatti, con il decreto Irpef del 19 aprile scorso, non solo ha tagliato 150 milioni dal bilancio della concessionaria del servizio pubblico, ma ha anche cancellato l’obbligo per la Rai di avere una sede in ogni regione.
“Una scelta – denunciano i rappresentanti del Comitato di redazione di palazzo Labia – che per un’azienda che deve fare della presenza nel territorio uno dei punti di forza della propria missione, va in controtendenza rispetto alla propria funzione storica e culturale di servizio pubblico e rispetto a quanto avviene in tutti i servizi pubblici europei”.
Paolo Colombatti e Alberto Bragaglia, in rappresentanza dei colleghi della redazione Rai del Veneto, accompagnati da Massimo Zennaro, segretario del sindacato regionale dei giornalisti, hanno chiesto la solidarietà e l’appoggio della massima istituzione di rappresentanza dei veneti e di tutte le forze politiche per difendere “la possibilità e gli spazi di racconto del territorio regionale nel contesto nazionale”.
“Il Tgr del Veneto, con le sue tre edizioni – ha evidenziato il Cdr – è il più seguito tra i tg locali trasmessi in Veneto e vanta la maggiore audience territoriale tra i tg regionali della Rai, anzi fa addirittura da traino all’intero palinsesto di Rai 3 in Veneto: la classifica degli ascolti dimostra, infatti, che i telespettatori di Rai 3 in Veneto raddoppiano quando vanno in onda il telegiornale e i programmi informativi regionali, rispetto ai 200 mila telespettatori registrati in media dalla terza rete Rai in Veneto nella fascia di prima serata”.
“Non stiamo difendendo posti di lavoro o interessi corporativi – hanno concluso i due rappresentanti del Cdr – ma il diritto all’informazione regionale dei veneti e la vocazione e il radicamento territoriale del servizio pubblico radiotelevisivo. Con i circa duemila servizi radiotelevisivi riversati ogni anno dalla sede di Venezia alle testate nazionali il Tg e il radiogiornale del Veneto raccontano all’Italia problemi, potenzialità e identità di una regione importante, purtroppo a volte trascurata o incompresa dai grandi media nazionali”. (Adnkronos)
Consiglio regionale contro l’accorpamento deciso dal Governo Renzi “per risparmiare”