FIRENZE – L’Associazione Stampa e l’Ordine dei giornalisti della Toscana, presieduti rispettivamente da Sandro Bennucci e Carlo Bartoli, ritengono che “sarebbe utile alla trasparenza, visto il rilievo dato nella sua relazione annuale, che la Corte dei Conti della Toscana chiarisse attraverso quali fonti ha ottenuto i numeri dei giornalisti in qualche modo legati alle attività di informazione della Regione. Prima di tutto perché la realtà pare ancorata a numeri diversi, ma anche perché appare singolare che si voglia mettere in primo piano, come se si trattasse di un qualunque spreco, l’impiego di giornalisti professionisti che, quotidianamente, danno notizie di servizio a oltre tre milioni e mezzo di cittadini toscani. Notizie che riguardano scelte che la Regione nel suo complesso (giunta e assemblea consiliare) prende, o ipotizza di prendere, su tutti coloro che vivono e lavorano in Toscana”.
“La Corte dei Conti – sottolineano Ast e Odg – è certamente consapevole che quasi tutte le competenze fondamentali (sanità, trasporti, sviluppo economico, agricoltura, ambiente) appartengono alla Regione e che, quindi, è indispensabile che vengano sfornati quotidianamente decine di comunicati che interessano ogni settore e ogni comunità toscana. Sorge quindi spontanea la domanda sulla base di quali competenze la Corte dei Conti toscana possa giudicare sproporzionato il numero dei giornalisti rispetto alle esigenze mediatiche dell’ente Regione”.
“Il compito di controllo contabile – chiedono il Sindacato e l’Ordine dei giornalisti della Toscana – comprende le specificità dei dipendenti regionali? E allora perché non sono mai stati messi sotto la lente dei giudici contabili i numeri di altre categorie? Forse servirebbe conoscere meglio il lavoro dei giornalisti e le loro specificità professionali”.
Assostampa e Odg richiamano anche alla legge 150/2000 che disciplina l’informazione e la comunicazione pubblica, obbligando tutti gli enti pubblici a dotarsi di uffici stampa, in forma autonoma o associata, in nome della trasparenza verso i cittadini. “Grazie a questa normativa, centinaia di giornalisti toscani – ricordano Ast e Odg – lavorano, anche in condizioni di precariato, pur di garantire l’informazione istituzionale che mai può essere considerata une spreco, ma piuttosto un servizio a tutti i cittadini”.
Per questo, Associazione Stampa e Ordine dei giornalisti “sono disponibili a illustrare nel modo più completo e a spiegare come si svolge il lavoro di un ufficio stampa pubblico. Tutto ciò nell’ottica di un’apertura e di un confronto che sindacato e organismo che cura la professione stanno portando avanti ormai da tempo nei confronti delle istituzioni e di tutta la collettività toscana”.
Assostampa e Ordine dei giornalisti contestano la relazione della Corte dei Conti