VILLA SAN GIOVANNI (Reggio Calabria) – Nuovo, stravagante, capitolo dell’illegittima procedura di trasferimento di ramo aziendale e licenziamento dei dipendenti di Reggio TV, l’emittente televisiva fondata dall’editore Eduardo Lamberti Castronuovo, già assessore alla legalità della Provincia di Reggio Calabria.
Dopo la notifica del “preavviso scritto di licenziamento” con invito a presentarsi davanti alla Commissione provinciale di Conciliazione della Direzione territoriale del Lavoro di Reggio Calabria, col chiaro intento di scongiurare eventuali contenziosi, il giornalista Mario Meliadò si è visto recapitare una lettera, a firma dell’amministratore unico della Alfa Gi Produzioni Editoriali integrate srl, Antonino Albanese, con la quale gli è stato comunicato che “la sua stessa presenza in azienda non è più necessaria né utile e residuano soltanto i problemi correlati al pagamento delle sue competenze maturate, rimaste purtroppo in sofferenza per le note difficoltà aziendali, e della liquidazione dei diritti connessi alla cessazione del rapporto di lavoro”.
“La Alfa Gi srl in liquidazione – è scritto nella lettera – le dichiara che, a tutti gli effetti di legge e del contratto collettivo, il rapporto di lavoro è di fatto cessato per impossibilità della prestazione, e la prega di volersi dunque ritenere esonerato dal residuo tempo da lavorare con effetto immediato”.
La lettera, datata Roma 25 luglio, segue la comunicazione con la quale l’azienda, il 22 luglio, aveva invece comunicato ai giornalisti Mario Meliadò e Fausto Pedullà la messa in ferie forzate dal 23 al 30 luglio 2017.
“Il licenziamento del collega Mario Meliadò – denuncia Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria – sarà ovviamente impugnato assieme a tutti gli atti prodotti con le procedure illegittimamente messe in atto da un’azienda che, nonostante non abbia ancora corrisposto al giornalista ben sei mensilità (da gennaio a giugno 2017) e la tredicesima 2016, non ha espletato alcuna procedura di consultazione sindacale, come previsto dalla legge e dal contratto nazionale di lavoro giornalistico”.
“Troppe violazioni e troppi lati oscuri – denuncia ancora Parisi – già al vaglio dell’Ufficio Legale del Sindacato Giornalisti della Calabria che provvederà ad investire tutte le autorità competenti e di controllo per fare piena luce sull’emittente televisiva che, di fatto, allo stato attuale dovrebbe garantire la programmazione con un solo giornalista e due tecnici, ovvero le 3 unità che sarebbero state trasferite nell’ambito del ramo aziendale ceduto alla società Canale 14 srl”. (giornalistitalia.it)
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Il giornalista Meliadò si è distinto sempre per importanti servizi, sono molto dispiaciuto e mi auguro che la vertenza aperta possa reintegrarlo nel suo lavoro che contribuirà sicuramente alla crescita civile e culturale della nostra regione.
È inaccettabile che il giornalista Meliadò, da quasi vent’anni uno dei volti più conosciuti di Reggio TV, noto per il suo spessore culturale e per la sua conduzione garbata e signorile, sia liquidato, con altri, in modo così indegno e a quanto pare del tutto illegittimo. Gli auguro che le cose si risolvano in fretta e di trovare spazio in situazioni migliori ove la sua professionalità sia apprezzata e valorizzata.
Ex assessore alla legalità della provincia di Reggio Calabria. Bell’esempio di legalità!! Editore e assessore non fanno rima con onore. Forza Mario siamo con te e il nostro sindacato.