REGGIO CALABRIA – Un episodio poco edificante, ancor prima che lesivo della libertà di informazione, quello che ha visto protagonista – o, meglio, vittima – il giornalista pubblicista Silvio Nocera, 35 anni, letteralmente preso d’assalto, sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria, da un funzionario comunale, mentre stavano assistendo entrambi alla protesta di alcuni commercianti.
È lo stesso Nocera, collaboratore del periodico “L’Interprete Sopo”, a raccontare “quello che mi è capitato qualche giorno fa quando, passando da Piazza Duomo, a Reggio Calabria, mi sono trovato per caso davanti alla protesta di alcuni commercianti esasperati dalla durata dei lavori di riqualificazione del corso Garibaldi”.
“Assiepato all’aperto, in pubblica piazza, – prosegue Nocera – ho preso a registrare con il mio telefonino le ragioni degli esercenti e le risposte di un rappresentante del Comune, il quale, di fronte alla telecamera, complice un clima surriscaldato, si è sentito in diritto di strapparmi il telefono dalle mani e minacciare una denuncia”.
A quel punto, il collaboratore del quattordicinale “L’Interprete Sopo”, edito dalla Famiglia Ventura editore e diretto da Sergio Notaro, ha “ribadito al funzionario comunale di essere un giornalista – racconta, ancora, Nocera – e che mi trovavo in un luogo pubblico. Dopotutto stavo svolgendo normalmente il mio lavoro. Gli ho chiesto a più riprese il suo nome, senza ottenere risposta. Dopo queste proteste e la mediazione di un commerciante, questi mi ha restituito il telefonino. Il video si è salvato”.
Non solo, perché, per dovere di cronaca, va detto che a telefonino spento, lo stesso funzionario si è avvicinato a Nocera porgendogli le proprie scuse “con fare accomodante, giustificando il proprio comportamento sulla base della situazione”.
A Silvio Nocera e al suo impegno professionale va, naturalmente, la piena solidarietà del Sindacato Giornalisti della Calabria.