LONDRA (Gran Bretagna) – Le autorità egiziane hanno aperto un’indagine a carico del capo dell’ufficio di corrispondenza dell’agenzia Reuters, Michael Georgy, a seguito delle rivelazioni di giovedì sul caso della scomparsa e uccisione di Giulio Regeni. Lo riporta il Guardian.
Nella denuncia avviata dal responsabile della stazione di polizia di Azbakiya, la stessa dove l’agenzia ha riferito che il ricercatore italiano era stato portato dopo il suo arresto, si accusa la Reuters di avere pubblicato “notizie false che puntano a disturbare l’ordine pubblico” e di “diffondere indiscrezioni che danneggiano la reputazione dell’Egitto”.
Giovedì la Reuters, citando sei fonti di polizia e di intelligence aveva rivelato che il ricercatore italiano era stato arrestato dalla polizia egiziana la sera della sua scomparsa, il 25 gennaio, e poi trasferito in un compound gestito dai servizi di sicurezza interni. Il corpo senza vita di Regeni era stato ritrovato la sera del 4 febbraio. Sul cadavere del ricercatore italiano erano presenti evidenti segni di tortura.
Il ministero degli Interni egiziano ha definito “infondate” le notizie pubblicate dall’agenzia, anticipando che le autorità “si riservavano il diritto di intraprendere azioni legali contro chi diffonde notizie false e illazioni”.
Lo stesso presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, si era in precedenza scagliato contro la stampa, colpevole a suo giudizio di mettere in pericolo il Paese diffondendo “bugie e accuse”. (Adnkronos)
Per The Guardian l’agenzia è accusata di pubblicazione di “notizie false e illazioni”