NEW YORK (Usa) – L’escalation della repressione in Egitto, con le detenzioni arbitrarie, l’uso della tortura e di omicidi, tra cui l’assassinio dello studente italiano Giulio Regeni, – collaboratore occasionale de Il manifesto, ndr – sono stati denunciati in una lettera inviata da alti esperti americani sul Medio Oriente al presidente Usa Barack Obama.
È quanto rivela il New York Times che, prendendo spunto dalla denuncia, chiede all’amministrazione Obama di rivedere i rapporti con l’Egitto.
“Da quando l’esercito egiziano ha preso il potere nel colpo di stato dell’estate del 2013, la politica dell’amministrazione Obama verso l’Egitto è stata caratterizzata da una serie di ipotesi errate. È giunto il momento di sfidare queste ipotesi e valutare se un’alleanza che è stata a lungo considerata una pietra miliare della politica di sicurezza nazionale americana stia facendo più male che bene”, scrive il quotidiano. E ancora: “Quando le violazioni dei diritti umani in Egitto sono diventati più difficili da sorvegliare, la Casa Bianca ha sospeso gli aiuti militari. Ma quando l’amministrazione Obama si è concentrata sulla lotta all’Isis, ha ripreso la consegna di aiuti militari, sostenendo che l’alleanza con l’Egitto era troppo importante”.
“Da allora – scrive ancora il Nyt – il giro di vite sugli islamisti pacifici, i giornalisti indipendenti e gli attivisti dei diritti umani si è intensificato. I funzionari dell’amministrazione che hanno messo in guardia contro una rottura con l’Egitto sostengono che la cooperazione militare e di intelligence con Il Cairo è indispensabile. È il momento di contestare tale premessa”. (Ansa)
In Egitto intollerabile escalation di detenzioni arbitrarie, uso della tortura e omicidi