Protestano le piccole emittenti televisive locali. A Roma c’era anche l’Odg Molise

Rea al Mise: “Mani pulite sulla comunicazione”

La manifestazione della Rea a Roma davanti al Ministero dello Sviluppo Economico

ROMA – Al grido “Mani pulite sulla comunicazione”, l’Ordine dei Giornalisti del Molise ha protestato, ieri mattina a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, al fianco della Rea, l’Associazione delle emittenti televisive e radiofoniche locali dei Paesi dell’Unione Europea.
La manifestazione è stata organizzata «a sostegno del ricorso, pendente dinanzi al Consiglio di Stato, contro il Regolamento del Ministero dello Sviluppo Economico che ha ripartito 50 milioni di euro secondo il criterio del Dpr 146/17, che discrimina 1200 piccole radio tv locali dal contributo a sostegno della crisi pandemica Covid 19, favorendo le prime 100 emittenti tv in graduatoria, mentre le rimanenti sono costrette a licenziamenti in massa di lavoratori e giornalisti». Una discriminazione che mette a rischio diverse aziende regionali.
«Ma i guai per le piccole tv locali – sostiene il presidente della Rea, Antonio Diomede – sono destinati a moltiplicarsi con la pubblicazione delle linee guida della Direzione Generale Mise Comunicazione, sulla assegnazione della capacità trasmissiva e la pianificazione Agcom sulla numerazione dei canali sul telecomando. L’accesso alla capacità trasmissiva e al numero sul telecomando LCN è, infatti, su base concorrenziale mediante bando di concorso pubblico dove vengono indicati determinati requisisti».
«Il fattore che colpirà ancora una volta le piccole e medie tv locali – denuncia Diomede – è il fantomatico dato di ascolto della società monopolista privata Auditel riconosciuta in pieno conflitto d’interessi con le locali per la partecipazione al capitale di Rai, Mediaset, La7, Confindustria comunicazioni (ex Frt) ed altri operatori minori».

Massimiliano Capitanio, Vincenzo Cimino e Alessandro Pagano

A tal riguardo, il presidente della Rea ha inviato una nota al Ministro dello Sviluppo Economico,  Giancarlo Giorgetti, invitando il Governo a «mettere in discussione il conflitto d’interessi cominciando, fin da ora, a depennare il dato “Auditel” dal testo del Regolamento sui contributi».
Insieme alla Rea, anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino, delegato dai colleghi presidenti, che ha fatto sentire «la voce dei più deboli, di chi ha meno tutele, ma non meno dignità, valore e spessore. Se viene meno una sola tv – ammonisce Cimino – viene meno anche il ruolo di rappresentanza dell’Ordine, che seppur privo di funzioni sindacali, deve sostenere le battaglie legate al pluralismo, alla tutela dei territori dove è sempre più difficile fare informazione. È proprio in quei territori privi di infrastrutture, le zone alto collinari, le montuose, le realtà periferiche, che lo Stato deve presidiare i diritti fondamentali dell’ordinamento democratico».
Ricordando che nel settore lavorano a circa 700 giornalisti, Cimino sottolinea che «garantire il 95% delle risorse ai grandi significa consentire che il ricco diventi sempre più ricco distruggendo il povero. Un’ingiustizia che sta facendo chiudere le piccole emittenti, fondamentali per il pluralismo e la democrazia, soprattutto nei territori economicamente più poveri».
Durante la protesta, una delegazione della Lega, composta dai deputati Massimiliano Capitanio e Alessandro Pagano, hanno assicurato la Rea e i giornalisti che è stato emendato il testo, che prevede un fondo straordinario da ripartire alle tv lasciate senza i mezzi necessari per sopravvivere. Anche la deputata del Molise, Giuseppina Occhionero (Italia viva), ha presentato un analogo emendamento, mantenendo fede alle promesse di intervento richieste dall’Odg Molise. Non resta che aspettare le sorti del ricorso e dei vari emendamenti. (giornalistitalia.it)

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