MILANO – Nella lista per il rinnovo del Consiglio di amministrazione concordata dai principali azionisti di Rcs MG, società che controlla il Corriere della Sera, figura il presidente del Gruppo Banca Leonardo, Gerardo Braggiotti.
Il Comitato di redazione, in rappresentanza dei giornalisti del Corriere della Sera, solleva un dubbio di opportunità. Braggiotti con la sua Banca Leonardo è stato, una delle figure centrali nella disastrosa acquisizione del gruppo spagnolo Recoletos per 1,1 miliardi di euro, operazione dalla quale – come ha reso noto la stessa Rcs Mediagroup – sono scaturite perdite per oltre 846 milioni di euro. Perdite che ancora oggi hanno pesantissime ricadute: dai tagli all’organico di giornalisti e dipendenti di tutto il gruppo alla vendita della sede storica di via Solferino. Fino ad arrivare alla ventilata cessione di Rcs libri.
Su Recoletos, Banca Leonardo – come rispose Rcs nel corso dell’assemblea dei soci del 2 maggio 2012 – «si propose in qualità di advisor finanziario di Rcs nell’operazione di acquisizione, essendo a conoscenza diretta dell’intenzione degli azionisti di Recoletos di cedere la società».
Per la sua attività, la banca percepì un compenso di 4 milioni di euro, e le conseguenze di quella sciagurata consulenza sono tuttora evidenti: la posizione finanziaria di Rcs Mediagroup è gravata da debiti che sfiorano i 500 milioni.
Alla luce dei fatti, ci sembra quantomeno singolare che nella lista di maggioranza venga indicato dagli azionisti proprio il nome di chi ha contribuito a determinare l’attuale situazione economica del gruppo, aspetto che – trattandosi di soldi loro – dovrebbe stare a cuore agli azionisti. Oltre a questo, ci sembra assolutamente poco opportuno che chi ha avuto un ruolo così importante nell’affare Recoletos venga poi chiamato, come membro del Cda, a decidere su come porre rimedio a quel «buco», valutando l’ipotesi di cessione di Rcs Libri, e intervenga su scelte strategiche come la nomina del nuovo direttore.
I giornalisti del Corriere della Sera attendono ancora seri piani di rilancio della testata da parte dell’azienda e sottolineano con fermezza la necessità di una gestione lineare e cristallina.
Il Cdr del Corriere della Sera