MILANO – “Il digitale è il futuro, ma Rcs vuole annullare la Redazione Contenuti Digitali, prospettando la cassa integrazione per tutti i 15 giornalisti della testata”. La denuncia è del Comitato di redazione ricordando che “fino al 31 dicembre scorso, per l’unica realtà multimediale del gruppo che fornisce contenuti video per i siti Rcs, perfettamente allineata al piano di sviluppo annunciato nel 2012 dall’amministrazione delegato Pietro Scott Jovane, erano previsti investimenti e allargamento della pianta organica. Oggi la chiusura: più che una scelta inspiegabile, un suicidio editoriale”.
E pensare che – ricorda ancora il Cdr della Redazione Contenuti Digitali di Rcs Mediagroup – il 12 marzo scorso Scott Jovane aveva dichiarato all’Investor Day che “i 50/70 milioni di risparmi che Rcs prevede per il 2014 non riguardano, il personale”. Invece, “poco prima, il 3 marzo, l’ufficio del personale aveva già annunciato al Cdr di Rcd l’intenzione di consegnare un allegato D per crisi aziendale”.
Nella ricostruzione dei fatti, il Cdr aggiunge che “due giorni dopo, il direttore generale divisione Media di Rcs, Alessandro Bompieri, dichiarava alla stampa che su Rcd «nessuna decisione è stata presa». Il 7 aprile l’ufficio del personale ha consegnato al Cdr di Rcd la comunicazione della cessazione di attività, prospettando la cassa integrazione a zero ore per tutti i 15 giornalisti della testata. Lo stesso giorno Rcs ha inviato alle principali agenzie di stampa italiane un bando per un servizio di fornitura video identico a quello oggi garantito da Rcd. Il capitolato elenca punto per punto, in fotocopia, il lavoro svolto quotidianamente da anni dai giornalisti della Redazione Contenuti Digitali per i quali l’azienda contemporaneamente vorrebbe attivare gli ammortizzatori sociali”.
Per il Cdr di Rcd “questo dimostra che la motivazione adotta non è di carattere editoriale, ma puramente ragionieristico: Rcs vuole risparmiare ulteriormente sul personale, con l’aggravante del profilo di illiceità rispetto alla volontà di attivazione di fondi dell’Inpgi per l’unico comparto del gruppo, il digitale, che presenta margini positivi e che lo stesso ad Scott Jovane ha dichiarato essere in efficienza e con ulteriori incrementi nei ricavi per il 2014 da 50 a 60 milioni”.
“Rcd – spiega il Comitato di redazione – avrebbe un bilancio in perdita, che in realtà il gruppo tiene volutamente in rosso, stabilendo un corrispettivo per i servizi forniti (oltre 16mila nel 2013 tutti tagliati sulle esigenze delle singole testate) al di sotto dei valori di mercato che, comunque, sarebbero ampiamente ripagati con il ritorno economico garantito dalla pubblicità agganciata ai prodotti video di Rcd”.
I giornalisti di Rcd, da oggi in stato di agitazione, hanno consegnato un pacchetto di 5 giorni sciopero nelle mani del Cdr al quale danno mandato di “trattare con l’azienda per verificare ogni strada percorribile per una soluzione non traumatica della vicenda”.
L’assemblea dà contemporaneamente mandato al Cdr di “verificare per via legale la legittimità della procedura intrapresa dall’azienda e la sussistenza del vincolo di continuità aziendale”.
L’assemblea proclama lo stato di agitazione ed affida al Cdr 5 giorni di sciopero