Nella sua casa di Baghdad da 8 uomini spacciatisi per agenti delle forze di sicurezza

Rapita la giornalista Afrah Shawqi al-Qaisi

Afrah Shawqi al-Qaisi

Afrah Shawqi al-Qaisi

BAGHDAD (Iraq) – La giornalista irachena Afrah Shawqi al-Qaisi, 43 anni, è stata rapita ieri sera, nella sua abitazione di Baghdad, da otto uomini, armati e in abiti civili, qualificatisi come appartenenti alle forze di sicurezza che erano stati incaricati di perquisire la casa.
Impegnata nella difesa dei diritti delle donne irachene, Afrah Shawqi al-Qaisi lavora al Ministero della Cultura ed è particolarmente attiva contro la corruzione in Iraq. Ha lavorato per il giornale panarabo, con sede a Londra, Asharq al Awsat e attualmente collabora da freelance con diversi siti internet.
Lunedì scorso ha scritto per il giornale on line Aklaam un articolo di denuncia contro i gruppi armati iracheni “che agiscono del tutto impunemente nel Paese”. In particolare, nell’articolo ha criticato un funzionario del ministero dell’Interno che avrebbe assalito il direttore di una scuola di Nassiriya per essersi rifiutato di punire uno studente che aveva avuto un diverbio con la figlia. “Non c’è nulla di peggio in un Paese – ha scritto Afrah Shawqi al-Qaisi – che umiliare un insegnante. Non c’è nulla di peggio di non occuparsi di chi gira armato. Se lo stato è ansioso di conservare il suo prestigio, dovrebbe perseguire chi usa le armi in modo illecito”.

Una delle manifestazioni a favore di Afrah Shawqi al-Qaisi

Una delle manifestazioni a favore di Afrah Shawqi al-Qaisi

Ad annunciare la notizia del rapimento di Afrah Shawqi al-Qaisi, confermata dalla sorella Nibras al-Qaisi, è stato il primo ministro iracheno Haidar al Abadi che, parlando di “grave intimidazione nei confronti dei giornalisti”, ha ordinato un’inchiesta e dato mandato alle forze di sicurezza di ritrovarla immediatamente e catturare i responsabili del suo rapimento.
Ziad al Ajili, dell’Osservatorio iracheno sulla libertà di stampa, nel dare la notizia ha precisato che il rapimento è avvenuto lunedì sera verso le ore 22 (le 20 italiane), quando il commando, giunto a bordo di tre furgoncini privi di targa, ha fatto irruzione nell’abitazione della giornalista a Saidiya, un quartiere a sudovest di Baghdad. Legato il figlio della donna, i rapitori si sono allontanati con Afrah rubando un’automobile, denaro, oro, cellulari e computer.
La sorella della giornalista ha aggiunto che Afrah al momento dell’irruzione era in casa con i suoi due figli. Uno di essi, sedicenne, è stato ammanettato in cucina, mentre il cognato, che abita in un’appartamento adiacente, è stato picchiato dai rapitori perché aveva tentato di impedire loro di entrare nella casa di Afrah.
Intanto a Baghdad si moltiplicano le manifestazioni di protesta contro il rapimento della giornalista. Nel chiedere ai rapitori l’immediata liberazione di Afrah Shawqi al-Qaisi, il popolo iracheno sollecita le autorità a fare immediatamente chiarezza sull’episodio, restituendo la libertà alla giornalista ed assicurando i rapitori alla giustizia. (giornalistitalia.it)

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