PALERMO – Il Cdr della Tgr Rai Sicilia apprende “con sgomento” di “uno scomposto (e per molti versi volgare) attacco personale”, su un profilo Facebook e sul Blog – ospitato da La Sicilia.it – dello scrittore Ottavio Cappellani a Guglielmo Troina, vicecaporedattore della Redazione catanese della Tgr.
L’attacco riguarda un post sul profilo privato del collega Troina nel quale il giornalista esprimeva riserve sulla nomina della nuova direttrice artistica del Teatro Stabile di Catania.
Il Cdr “respinge con sdegno gli attacchi sul piano personale al collega Guglielmo Troina del quale Cappellani mette addirittura in dubbio la possibilità di continuare a lavorare in Rai, così come respinge gli attacchi al servizio pubblico”. E sottolinea che le opinioni espresse dal collega non erano contenute in alcun servizio della Tgr Sicilia, ma in un a pagina personale di un social network.
Nel contempo, il Cdr afferma come la redazione catanese, retta pro tempore da Troina, “si sia sempre distinta per completezza e imparzialità dell’informazione, soprattutto in una realtà difficile come quella siciliana, doti ribadite, da ultimo, nel servizio proprio sulla nuova nomina allo Stabile di Catania, commissionato dal collega Troina e confezionato con assoluto rispetto della imparzialità e della terzietà proprie del servizio pubblico. Non tocca a Cappellani, nè a nessun altro, stabilire chi possa o non possa fare il giornalista nel servizio pubblico”. (agi)
Il Cdr stigmatizza quanto scritto su Facebook dallo scrittore Ottavio Cappellani
Ho visto il video, sono rimasto di stucco, non ho capito il perché di tanta aggressivita nei tuoi confronti, caro Antonio.
Il Cappellani, che ha una rubrica nel giornale “La Sicilia”, forse è geloso del tuo successo?
La mia personale, completa solidarietà a Guglielmo Troina.
Sergio Tazzer (già direttore della Sede regionale della RAI per il Veneto)
Vile attacco che è ancora più vile perché vi aggiunge minacce degne di un attivante servo del potere.
Quando non si hanno argomenti sostenibili in una civile dialettica, certi esponenti di culture massimaliste scelgono gli insulti e le minacce.
Tutta la più piena e completa solidarietà ad un collega che è un esempio di alta professionalità ed equilibrata deontologia giornalistica.
Guglielmo, non demordere!