ROMA – Dalle prossime settimane in arrivo alla Tgr Rai cinque nuovi capo redattori. Sono i nuovi responsabili delle redazioni giornalistiche di 5 regioni: Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, e Veneto.
La notizia trapela da Borgo Sant’Angelo, ma siamo ancora nella fase preliminare delle selezioni, quindi nessuna indiscrezione sulle scelte che verranno operate dalla direzione di testata e dai vertici della Rai.
Si sa soltanto che il direttore di testata Alessandro Casarin va avanti come una macchina da guerra, inseguendo la sua mission originaria che è quella di rendere la sua testata sempre più moderna e sempre meglio modellata ai territori e alle regioni interessate a queste nuove nomine.
Conoscendo Alessandro Casarin c’è da credere che la scelta finale alla fine cadrà sui migliori candidati che hanno presentato una propria candidatura, selezioni i cui termini per alcune delle regioni interessate sono appena scaduti.
Il bando di sezione che la Tgr Rai ha mandato in queste settimane alle redazioni interessate recita esattamente questo: «In un’ottica di sviluppo delle risorse interne, in relazione alla prossima esigenza di individuare il nuovo capo redattore responsabile della redazione regionale Tgr – si invitano tutti i giornalisti impegnati con contratto di lavoro ex art. 1 Cnlg subordinato a tempo indeterminato, con la qualifica di capo redattore e di vice capo redattore, eventualmente interessati, a presentare la propria candidatura, previa necessaria informativa al direttore della propria Direzione/Testata di inquadramento».
Ma non solo capo redattori e vice capo redattori. Il bando contempla anche figure minori. «Con lo stesso obiettivo – si legge nel bando di selezione – saranno valutate le candidature dei giornalisti impegnati con contratto di lavoro ex art. 1 Cnlg subordinato a tempo indeterminato, attualmente inquadrati nell’ambito della Redazione regionale Tgr, con la qualifica di capo servizio o con incarico di inviato da almeno tre anni alla data di scadenza prevista per la presentazione delle domande».
Come si partecipa di solito a queste selezioni? Per quanto riguarda i titoli necessari per concorrere, «la compilazione del curriculum vitae è propedeutica all’invio della propria candidatura; pertanto, il dipendente è tenuto, prima dell’invio, a verificarne e/o a implementarne il contenuto. La candidatura si intenderà inviata correttamente alla ricezione della mail di conferma inviata automaticamente dal sistema, che sarà corredata dal curriculum vitae presente on line al momento della candidatura».
I primi colloqui in Direzione Generale cominceranno oggi, venerdì 1 settembre, e proseguiranno per tutta la settimana prossima. Per sei nuove regioni italiane, dunque, si apre una nuova stagione editoriale, soprattutto perché – va ricordato – che alla nomina di ogni nuovo capo redattore regionale segue la presentazione ufficiale da parte dello stesso di un Piano editoriale che la redazione dovrà approvare (o non approvare) dopo la lettura del nuovo responsabile della Redazione Giornalistica. Cerimonia a cui di solito il direttore di testata, Alessandro Casarin, non manca mai. Ma forse è proprio questo il successo di Alessandro Casarin, questo contatto continuo, viscerale, e straordinariamente diretto su ogni redazione regionale e su ogni capo redattore.
Assunto in Rai a Milano nel 1987, Alessandro Casarin è diventato nei fatti il direttore più longevo e più amato della Testata Giornalistica Regionale, la mitica Tgr italiana, una vera e propria corazzata della comunicazione pubblica, una sorta di portaerei del giornalismo continuamente in rotta verso il pluralismo delle fonti e l’equilibrio delle diverse posizioni.
Di lui dicono in Rai che abbia un doppio record, quello della longevità come direttore di una testata giornalistica – nessuno prima di lui era stato così a lungo alla guida di un Tg – e quello della imparzialità più assoluta dell’informazione pubblica nelle 21 redazioni giornalistiche della sua corazzata. Nessuno meglio di lui in realtà ha saputo rispettare in maniera così impeccabile e perfetta le regole della par condicio imposte dall’Osservatorio di Pavia.
Mai una contestazione, mai un rilievo, mai una nota di demerito. Io glielo ricordo anche, e lui sorride, lo fa alla sua maniera, quasi disarmante, come se ti dicesse «Ma io che colpa ho se la macchina è quasi perfetta?”».
Per la storia della Tgr Alessandro Casarin è, dunque, il direttore di testata più longevo della Rai…
«Questo mi fa sentire un pò anziano… Poi ripensando da dove sono partito, dalla provincia del profondo Nord (Varese) mi rendo conto che la mia vita è stata una corsa.
Dal primo scalino di una scala che mi ha portato a una Direzione Rai, e pensare che il mio sogno era appunto entrare in Rai. Poi i sogni sono diventati tanti. Il mio primo giorno da direttore, ricordo solo che quando mi arrivò un messaggino dalla seduta ancora in corso del Cda Rai, mi tremarono le gambe. Solo in quel momento capii l’importanza della nomina, una montagna sulle spalle. Invidiavo, onestamente, i direttori che mi avevano preceduto per la loro serenità. Alberto Maccari mi faceva morire dal ridere quando di fronte a un problema di un collega, gli rispondeva (democristianamente) con una domanda: “Che te manca?” E così sdrammatizzava qualsiasi preoccupazione». (giornalistitalia.it)
Pino Nano