ROMA – Mentre al Senato va avanti, non senza qualche intoppo, la discussione sulla riforma della Rai, a Viale Mazzini l’attenzione è concentrata sui palinsesti per la prossima stagione che saranno approvati giovedì 18 dal consiglio di amministrazione e presentati agli investitori il 23 giugno a Milano e il 25 a Roma.
Potrebbe essere quello l’ultimo atto del direttore generale Luigi Gubitosi, che ha un contratto triennale con la tv pubblica firmato il 12 luglio del 2012. Il manager, che viene dato in pole position per la guida delle Ferrovie dello Stato, attende le decisioni del governo sul suo futuro, che, quantomeno nelle intenzioni, dovrebbero arrivare entro il prossimo mese. I giochi si faranno allora.
Se per il dg dovesse arrivare una nomina pesante nelle prossime settimane, potrebbero crearsi le condizioni di urgenza per accelerare le procedure di rinnovo del vertice o con la legge Gasparri o con un decreto. Un’ipotesi, quest’ultima che, a iter già avviato in Parlamento, potrebbe risultare di difficile applicazione. Ecco perché c’è chi avanza la possibilità di stralciare solo l’articolo 2 della riforma, quello sulla nuova governance, inserendolo in uno dei decreti governativi, che dovrebbero essere approvati prima della pausa estiva.
L’alternativa sarebbe rimandare tutto a settembre. Un rinnovo con la nuova legge entro i primi di agosto – è opinione diffusa in Parlamento – appare, infatti, improbabile. La Commissione Lavori Pubblici del Senato attende il parere della Commissione Bilancio per procedere con la votazioni degli emendamenti. Questa settimana, nelle sedute di martedì e mercoledì, è prevista solo l’illustrazione delle proposte di modifica.
Considerato che il ddl scuola e il codice degli appalti dovrebbero avere priorità in aula, nel migliore dei casi il sì di Palazzo Madama arriverebbe tra tre-quattro settimane. Anche se la Camera approvasse il testo prima della pausa estiva senza modifiche, non ci sarebbero poi i tempi tecnici per le procedure necessarie al rinnovo del consiglio.
Il dg ha sempre spiegato che intende continuare a lavorare fino all’ultimo giorno di mandato, ma è chiaro che la prorogatio non potrà andare avanti a lungo per evitare una situazione di stallo in una fase di mercato in continua evoluzione. Sulla riforma dell’informazione, ad esempio, procede la fase organizzativa, ma per passare a quella operativa occorre la nomina dei direttori che spetterà al prossimo vertice.
Per questo il via libera ai palinsesti potrebbe essere l’ultimo atto del dg, che ha lasciato ai direttori di rete l’autonomia nella scelta della programmazione, pur chiedendo di dare spazio a cultura e economia, ad esempio con Il tempo e la storia su Rai 3 e 2Next su Rai 2, che torneranno anche nella prossima stagione.
La novità principale è il Rischiatutto di Fabio Fazio, riproposizione della storica trasmissione di Mike Bongiorno, il giovedì in prima serata su Rai3. Confermati i programmi d’informazione, da Porta a Porta a Virus, da Report a Ballarò con la guida di Massimo Giannini.
Rai 1 va avanti nel segno della fiction e dell’intrattenimento targato Antonella Clerici e Carlo Conti. Il conduttore farà parte anche l’anno prossimo della squadra di Sanremo, quantomeno da direttore artistico. (Ansa)