ROMA – Il Consiglio di Amministrazione Rai, riunitosi oggi a Roma, ha approvato all’unanimità il progetto di Bilancio Civilistico 2013 di Rai SpA e il Bilancio Consolidato del Gruppo. Il 2013 ha visto il ritorno all’utile del Gruppo Rai, con un risultato netto positivo pari a € 5,3 milioni (€ 4,3 milioni per Rai SpA), a fronte di una perdita di € 244,6 milioni (€ 245,7 milioni) dell’esercizio 2012.
Il Risultato Operativo di Gruppo è stato positivo per € 66,3 milioni contro una perdita di € 164,7 milioni nel 2012. Tali risultati hanno ecceduto i target stabiliti dal Piano Industriale 2013-2015, che prefiguravano un Pareggio Operativo nel 2013 e un Pareggio a livello di Risultato Netto nel 2014.
Il miglioramento di circa € 250 milioni è stato reso possibile, oltre all’assenza degli oneri per i grandi eventi sportivi, da robuste azioni efficienziali su tutte le principali voci di costo aziendali consuntivando risparmi per circa € 60 milioni tra costi esterni e costo del personale.
Il 2013 è stato, inoltre, caratterizzato da un minor livello di oneri straordinari e di ammortamenti rispetto al 2012. Tutto questo in un contesto di ulteriore decremento dei Ricavi e di incremento dell’offerta in termine di ore prodotte.
La dinamica del costo del lavoro è stata messa sotto controllo grazie al perfezionamento del piano esodi stanziato nel 2012 che ha interessato circa 550 dipendenti nell’esercizio.
Nell’esercizio è continuato immutato l’impegno della Rai a supporto dell’industria dell’audiovisivo italiano, nella sua declinazione della produzione cinematografica, della fiction e dell’intrattenimento.Nuovo impeto è stato dato, inoltre, all’investimento nella digitalizzazione della produzione dell’informazione.
Come peraltro previsto, l’esposizione finanziaria del Gruppo è aumentata nel periodo, e l’indebitamento netto si è attestato a fine anno a € 440,9 milioni (un peggioramento di € 75 milioni rispetto al 31.12.2012). Il rapporto tra il MOL (Margine Operativo Lordo) e la Posizione Finanziaria Netta è, peraltro, migliorato nell’esercizio passando da 1.3X volte del 2012 a 1.5X, risulta pertanto positivo per 169 milioni.
Il sostanziale pareggio di bilancio raggiunto con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dal Piano Industriale consente a Rai di guardare con rinnovata fiducia alla realizzazione del processo di rilancio dell’offerta, rinnovamento tecnologico e raggiungimento di un equilibrio economico finanziario sostenibile nonostante il permanere di un elevato livello di incertezza per quanto attiene principalmente agli introiti da canone, caratterizzati da un elevato tasso di evasione, e di morosità, e dal mancato adeguamento ministeriale per il 2014.
Nel corso della riunione il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre, attribuito la responsabilità temporanea di Rai Teche al direttore generale, Luigi Gubitosi.
Il Consiglio ha, infine, espresso tutto l’apprezzamento e la gratitudine per il lavoro svolto da Barbara Scaramucci, che per anni ha contribuito in maniera determinante alla valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e culturale dell’archivio della Rai, recuperandolo prima e adottando poi le tecnologie più innovative per renderlo fruibile anche alle nuove generazioni.
“Il risultato – ha spiegato il direttore generale Luigi Gubitosi illustrando il bilancio – è stato possibile grazie ad una riduzione dei costi che ha compensato il calo dei ricavi, in particolare della pubblicità”.
Il risultato operativo è stato positivo per 231 milioni, mentre il risultato netto ha fatto registrare un +250 milioni. L’indebitamento è, invece, a quota 441 milioni, “un risultato – ha sottolineato Gubitosi – nettamente migliore rispetto alle aspettative”.
Gubitosi, per quanto riguarda la pubblicità, ha spiegato che “la Rai ha registrato performance migliori rispetto al mercato nel segmento tv e peggiori nei segmenti radio e cinema. Il riassetto di Rai Pubblicità ha iniziato a produrre risultati a partire dalla seconda metà del 2013”.
Per quanto riguarda, infine, i costi esterni per beni e servizi, a parità di perimetro la riduzione ammonta a circa 100 milioni di euro. I costi del personale sono invece calati di circa 20 milioni rispetto al 2012 “grazie – ha concluso Gubitosi – all’efficacia della manovra sugli esodi”.
Il dg Gubitosi: “Un risultato possibile grazie alla riduzione dei costi”