ROMA – Il 3 gennaio 1954 nasceva il servizio pubblico televisivo in Italia. Rai Storia propone un documentario che ripercorre le fasi della sperimentazione televisiva, dalle fasi iniziali nel 1949 fino al raggiungimento del collegamento via etere delle sedi di Roma, Milano e Torino, traguardo che la Rai raggiunse proprio nel 1954.
“Da oggi la Rai”, condotto da Massimo Bernardini e in onda domani, mercoledì 4 gennaio, alle ore 21.10 su Rai Storia, racconta il periodo in cui, sotto la guida di Sergio Pugliese, dagli studi di Torino (dal 1949), Milano (dal 1952) e Roma (dal 1953), tecnici, registi e attori iniziarono a prendere confidenza con il nuovo mezzo di comunicazione, davanti a un pubblico incredulo di poche migliaia di telespettatori, destinato a crescere in modo esponenziale in pochi anni.
Il documentario, firmato da Michele Astori, Alessandro Chiappetta e Enrico Salvatori, con la regia di Graziano Conversano, è realizzato con materiali d’epoca, notizie e filmati inediti, in bianco e nero e a colori, e propone anche le testimonianze dell’attore Giorgio Albertazzi, di Nicoletta Orsomando (nel 1953 annunciatrice e volto della tv da Roma), dell’attrice Isa Barzizza, prima diva del cinema a prestarsi al nascente mezzo, e di Elda Lanza, la prima presentatrice della tv, oggi giallista di successo.
Nel documentario sono presenti brani di un reportage realizzato nel 1964, nel decennale delle trasmissioni televisive, da Ugo Zatterin, “Tv dieci anni prima”, che raccoglie tutte le testimonianze del periodo epico della fase sperimentale, restaurato con procedimento di telecinema in Hd.
Con lo stesso metodo di telecinema Hd sono stati riversati anche i primi documentari che la Rai produsse per spiegare il funzionamento e il linguaggio della televisione, “Dietro le quinte della Tv”, e la costruzione della rete dei trasmettitori e dei ripetitori “Nuove antenne Tv”. Verranno, inoltre, presentate rare immagini a colori degli studi televisivi di quei primi anni ‘50, ritrovate in un documentario prodotto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1954, dal titolo “Undicesima musa”.
Infine, un retroscena inedito. Negli anni della sperimentazione, la Rai vede minacciare il proprio monopolio per le trasmissioni televisive addirittura da una cordata di industriali del nord, riunitesi sotto il nome di “Gruppo Cisalpino”, che hanno intenzione di aprire una televisione in Lombardia e dar vita a un modello di Tv commerciale ante litteram. Ma il ministro delle Poste del VII Governo De Gasperi, Giuseppe Spataro, blocca l’iniziativa, favorendo la Rai, attraverso la missione di servizio pubblico: la televisione deve unire linguisticamente e culturalmente la penisola. (giornalistitalia.it)