ROMA – Il 2022 è stato un anno molto importante per il settore radiofonico poiché, finalmente, dopo 20 anni di attesa, l’Agcom ha approvato il piano di assegnazione delle frequenze per il DAB+, creando così condizioni per lo sviluppo digitale della radiofonia. Si tratta di uno sviluppo su cui le emittenti radiofoniche nazionali e locali avevano investito da anni, fra infrastrutturazione della rete, digitalizzazione e simulcast del segnale e lancio di nuove offerte.
La radio italiana ha sofferto molto durante il Covid e le restrizioni alla mobilità che ne sono seguite, che hanno impattato soprattutto l’ascolto in automobile, centrale per il mezzo e di conseguenza i ricavi pubblicitari. Ma anche da questa crisi inattesa il settore sta riprendendosi, con ascolti e ricavi in crescita.
Il mercato radiofonico nazionale ha registrato anche una grande vitalità progettuale continuando ad espandersi in nuovi territori con attenzione soprattutto alle fasce giovanili. Lo sviluppo del digitale e la proliferazione dei dispositivi di accesso hanno ampliato le potenzialità di un mezzo che oggi è ibrido e omnicanale, presente su tutte le piattaforme distributive (FM, DAB+, online) con un’offerta che spazia dalla diretta live ai contenuti on demand, trovando una propria connotazione anche in ambito video grazie alla visualradio e ai social.
Con l’Osservatorio Radio in Italia, Confindustria Radio Televisioni, presieduta da Franco Siddi, vuol accompagnare la radio in questa ripresa digitale e ibrida, «nella consapevolezza che l’ecosistema digitale evolve rapidamente e con esso la necessità per il settore di cogliere le opportunità di crescita e innovazione».
L’Associazione, con il monitoraggio attento degli andamenti del mercato, intende «raccontare questo percorso e sostanziare presso gli interlocutori istituzionali e politici le istanze normative e regolamentari necessarie per delineare strategie non solo di resilienza ma anche di promozione e sviluppo programmatico».
«La struttura dell’Osservatorio Radio in Italia – ricorda Confindustria Radio Televisioni – è già ricchissima, offrendo, per lo specifico radiofonico, definizioni, mappature, cronologie e dati di tutte le variabili del mercato. La radio italiana si appresta, nel 2024 a festeggiare i suoi primi 100 anni: Confindustria Radio Tv intende raccontare l’estrema vivacità e versatilità, che permette al mezzo di comunicazione di massa più longevo di affrontare le nuove sfide mantenendo la forza di una solida autorevolezza e riconoscibilità editoriale». (giornalistitalia.it)
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Il Rapporto dell’Osservatorio Radiofonico CRTV