ROMA – I giornalisti-dipendenti di Netlit-Media Literacy Network srl e la giornalista Tiziana Barrucci replicano alle accuse lanciate dai redattori di Radio Città del Capo, dall’Associazione Stampa dell’Emilia Romagna e dalla Fnsi in merito alla vicenda del licenziamento del direttore Riccardo Tagliati ed alla relativa nomina del suo successore.
La polemica era stata innescata dalla comunicazione dell’editore che aveva indicato in Tiziana Barrucci, dipendente dell’Associazione Stampa Romana, il nuovo direttore. “Nomina” che aveva scatenato le proteste dei giornalisti e del sindacato emiliano-romagnolo e della Fnsi che avevano chiesto delucidazioni a Stampa Romana.
A chiarire la vicenda è la stessa Tiziana Barrucci, con una lettera indirizzata al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ed al presidente dell’Associazione e Stampa dell’Emilia Romagna, Matteo Naccari.
«Sono stata contattata qualche giorno fa – spiega Barrucci – dal collega giornalista e rappresentante legale di Netlit, Renato Truce, con una richiesta di consulenza giornalistica per il Network radiofonico. Richiesta di consulenza mai formalizzata, che declino.
È con molto rammarico – sottolinea la collega – che prendo atto dell’evidente strumentalizzazione che viene fatta invece della vicenda in queste ore, in un clima inquinato probabilmente anche dalle tensioni dovute alle imminenti elezioni di categoria.
Ritengo offensivo e scorretto – continua Barrucci – che si crei tanto rumore, sulla mia persona e sul sindacato dove lavoro e di cui faccio parte, visto che la mia posizione come dipendente di Asr non profila alcuna incompatibilità o inopportunità con la richiesta fattami, e che mai si è parlato nel Network in mia presenza di licenziamenti di colleghi né tanto meno di contrattazioni sindacali in corso. Non credo che l’Asr, come chiesto dalla Fnsi, debba o possa spiegare alcunché. Il mio ruolo all’interno della Associazione – conclude Barrucci – è di tipo tecnico e non sindacale, non avendo assunto alcuna carica». (giornalistitalia.it)
I giornalisti di Netlit: “È importante sapere che…”
Vi scriviamo a nome dei giornalisti-dipendenti di Netlit-Media Literacy Network S.r.l. perché, dopo le accuse e le false dichiarazioni mosse dai nostri colleghi di Radio Città del Capo al legale rappresentante Renato Truce, ci sentiamo di dover intervenire per far emergere la verità e per rispondere alle false notizie che stanno circolando sulla nostra azienda.
Non siamo intervenuti finora nella questione perché fiduciosi che il nostro lavoro potesse essere la risposta più adeguata per mettere alla luce il buon funzionamento dell’azienda, ma davanti ad alcune dichiarazioni dei colleghi di Radio Città del Capo, ci sentiamo in dovere di far sentire la nostra voce per far emergere la realtà a difesa di un’azienda amministrata in modo encomiabile e che ora rischia conseguenze che ci coinvolgerebbero tutti.
Non ci sono stati licenziamenti, non ci sono state censure, non ci sono state vessazioni; al contrario ci sono state assunzioni e regolarizzazioni contrattuali, ma i nostri colleghi si rifiutano di seguire la nuova linea editoriale, stabilita al momento della nascita del network nel 2017: non solo informazione locale ma anche alfabetizzazione ai media, coerentemente con i progetti dell’ML Network.
Ricordiamo che Renato Truce, rappresentante legale di Netlit S.r.l. è un collega giornalista competente e regolarmente iscritto al sindacato piemontese, e non già “apertamente ostile al sindacato e alle sue rappresentanze”.
Ribadiamo inoltre, come già segnalato in data 17/01/2020 alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, all’Associazione Stampa Romana e all’Associazione Stampa Piemontese (Stampa Subalpina – ndr), di non essere mai stati convocati in alcuna elezione di rappresentanza sindacale interna del Network e di ritenere quindi la rappresentanza illegittima del collega Giovanni Stinco.
Segnaliamo che la posizione dei redattori della testata Città del Capo è di palese conflitto di interessi, in quanto essi sono redattori di Netlit ma anche soci della Cooperativa Sociale Open Group, coproprietaria del network Netlit ed oggi in dissidio con i restanti soci.
Nel drammatico panorama giornalistico di oggi, Netlit è un caso più unico che raro di azienda che lavora con entusiasmo e correttezza: nell’ambito giornalistico, realizziamo trasmissioni quotidiane in piena autonomia nella scelta degli argomenti e nella gestione degli spazi. Naturalmente, come in ogni testata giornalistica ed emittente radiofonica, seguiamo la linea editoriale che ci è indicata (quella della media literacy e dell’Agenda Onu 2030) e coinvolgiamo i ragazzi delle scuole con cui collaboriamo all’interno del nostro palinsesto. Siamo quasi tutti lavoratori under 30 assunti a tempo indeterminato con contratti giornalistici adeguati alle nostre mansioni e ci è consentito di lavorare con estrema libertà.
Ma più di tutto, ci teniamo a sottolineare il clima collaborativo e proficuo tra dipendenti e superiori. Nonostante la nostra giovane età, noi tutti abbiamo alle spalle un buon numero di esperienze lavorative e siamo unanimemente d’accordo nel constatare la disponibilità all’ascolto, la flessibilità, l’apertura dei nostri superiori.
I lavoratori di Netlit
Chiara Di Paola, Irene Falcucci, Riccardo Cotumaccio, Chiara Colasanti, Massimiliano Truce, Alessandro Truce, Francesco Tota, Gaia Ravazzi
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