ROMA – Il Consiglio di Disciplina nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha respinto il ricorso a firma di Maria Cristina Bruno confermandole la radiazione decretata dall’Ordine dei giornalisti del Piemonte. La giornalista pubblicista Maria Cristina Bruno svolgeva attività di informazione riservata per conto di una società milanese che aveva tra i committenti la Eternit.
La vicenda è venuta alla luce nell’aprile 2010 nel processo contro la multinazionale dell’amianto. Maria Cristina Bruno forniva, dietro compenso, alla società milanese e in più occasioni anche ad uno dei legali della Eternit, report mensili sulla situazione economica, sociale, sanitaria del territorio casalese, epicentro degli effetti devastanti dell’amianto.
L’Ordine dei giornalisti del Piemonte, nel febbraio 2013 ha ritenuto colpevole la Bruno di “aver gravemente compromesso la dignità professionale” fino a renderla incompatibile con la sua permanenza nell’albo. L’Odg piemontese ha valutato il suo comportamento deontologicamente scorretto in quanto la sua attività di “raccolta di informazioni anche riservata” non avveniva mai in modo trasparente ledendo così il rapporto di fiducia tra stampa e lettore, tra giornalista e opinione pubblica, nel rispetto delle norme contenute nella Carta dei diritti e dei doveri.
Il Consiglio di Disciplina nazionale conferma la decisione dell’Odg del Piemonte