CASTROLIBERO (Cosenza) – «È da troppo tempo che, per aver raccontato gli evidenti condizionamenti subiti dalla vicenda giudiziaria apertasi sulla morte di una donna avvenuta nel 2013 all’ospedale San Carlo di Potenza, i giornalisti del Quotidiano della Basilicata, prima, e poi dell’edizione lucana del Quotidiano del Sud, sono diventati bersaglio» di una serie di azioni giudiziarie. «Ciò, nonostante al loro fianco avranno sempre il sindacato dei giornalisti. Anche se a denunciare è un magistrato».
È quanto scrivono i membri Cdr del Quotidiano del Sud, intervenendo sull’ordinanza del Gip di Catanzaro, Piero Carè, che ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico ministero e ha disposto l’imputazione coatta per il condirettore del Quotidiano del Sud, Roberto Marino, e il giornalista Leo Amato. Accogliendo, così, l’opposizione all’archiviazione avanzata dall’ex presidente del Tribunale del riesame di Potenza, Gerardina Romaniello, attualmente in servizio come giudice a Salerno, e del marito Fausto Saponara, cardiochirurgo dell’ospedale San Carlo.
Ma – osserva il Cdr – «le circostanze oggetto delle contestazioni rivolte ai due giornalisti del Quotidiano non riguarderebbero né la vicenda oggetto del giudizio disciplinare del Csm, portata alla luce nel 2016 da una serie di articoli del Quotidiano», «tantomeno quella della paziente deceduta durante un intervento, per cui a settembre del 2019 sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo i tre cardiochirurghi finiti a processo. Gli stessi che 5 anni prima, all’apice della bufera mediatica scatenata intenzionalmente sul caso, vennero sottoposti persino all’umiliazione degli arresti domiciliari».
«Stando a quanto si legge nell’ordinanza del Gip Carè – spiega il Comitato di redazione del Quotidiano del Sud – a meritare un approfondimento dibattimentale sarebbe l’ipotesi di ricettazione che, secondo il Gip, andrebbe legata alla “verosimile consapevolezza dell’illiceità” della provenienza di un audio, di cui il Quotidiano ha reso noti i contenuti, in cui si sentono le voci dei coniugi Romaniello-Saponara che manifestano i loro propositi e danno disposizioni per attuarli.
Quanto infine all’ipotesi di calunnia, è la consegna dell’audio da parte dei giornalisti alla procura della Repubblica di Potenza “con la richiesta di svolgere accertamenti” la circostanza meritevole di un giudizio dibattimentale, assieme alla “capziosa ricostruzione”, sempre a detta del Gip, del contenuto dell’audio in una serie di articoli pubblicati dal Quotidiano sul tema».
Il Cdr del Quotidiano del Sud esprime, quindi, la totale solidarietà ai colleghi Marino e Amato, manifestando la più totale fiducia nell’operato della magistratura. (giornalistitalia.it)
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