ROMA – Il coordinamento dei Comitati di redazione dei 13 giornali locali del gruppo Gedi, appresa la notizia delle nomine di Maurizio Molinari alla direzione di Repubblica e alla direzione editoriale del gruppo Gedi, di Massimo Giannini alla direzione de La Stampa e dei giornali Gnn, oltre agli ulteriori avvicendamenti tra testate, azionariato e vertici aziendali, afferma che il nuovo assetto del gruppo Gedi «arriva in un momento storico particolarmente complesso e in cui tutte le componenti dei quotidiani locali hanno dato prova e dimostrazione di grande professionalità e attaccamento alla propria testate».
Le testate locali in questione sono: Gazzetta di Mantova, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Il Mattino di Padova, Corriere delle Alpi, Il Piccolo, Il Tirreno, La Nuova Ferrara, La Nuova Venezia, La Provincia Pavese, La Sentinella del Canavese, La Tribuna di Treviso e Il Messaggero Veneto.
I giornalisti sottolineano che «le vendite in edicola, da quanto ci è dato sapere, volgono al positivo e anche i numeri che ci vengono restituiti dal web sono buoni. La dirigenza e la nuova proprietà hanno avuto – semmai servisse una riprova – la certezza di poter contare su un gruppo di giornalisti, collaboratori e fotografi di alto livello».
«In questi 50 giorni di emergenza – spiega il coordinamento dei Cdr – è emerso chiaramente quanto i nostri giornali locali siano riferimento essenziale per i cittadini. È da qui che chiediamo alla nuova proprietà di ripartire. È necessaria un’analisi accurata dei motivi di crescita registrati ovunque, con risultati in alcune realtà eclatanti, legati certamente alla fame di informazione seria e professionale che la nostra qualità garantisce e al legame indissolubile col territorio delle nostre testate, ma anche a nostro avviso alla chiusura di bar e pubblici esercizi in cui i giornali vengono letti gratis da migliaia di persone».
«Una situazione – osservano i Cdr del Gruppo Gedi – che gli editori devono iniziare ad affrontare e tentare di risolvere, per difendere il prodotto cartaceo che, come dimostrano queste ore, può convivere benissimo e crescere anche insieme al web».
Per questo i giornalisti dei tredici giornali locali auspicano «di poter essere messi a conoscenza, il prima possibile, delle strategie aziendali attraverso un incontro da troppo tempo congelato proprio per permettere un sereno trasferimento di quote societarie».
«In un momento di grande difficoltà sociale – concludono i Cdr – l’informazione di qualità si sta riaffermando, vogliamo continuare ad essere protagonisti, ma per farlo serve avere certezze e prospettive lungimiranti. Resta la perplessità per la concomitanza delle nuove nomine dell’editore con la sostituzione di Carlo Verdelli proprio nel giorno della mobilitazione contro le minacce di morte rivolte in queste settimane all’ormai ex direttore di Repubblica». (giornalistitalia.it)