PADOVA – Nuovissime tecnologie e strumenti nati in tutto il mondo per dare al quotidiano un nuovo appeal, che gli consenta di intercettare il pubblico dei nuovi lettori più orientati al digitale.
La XVII edizione di Wan-Ifra Italia 2014, la conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa quotidiana italiana, chiude i battenti a Padova accendendo un faro e una speranza sui temi più caldi che sta affrontando il settore: la crisi delle vendite e della pubblicità, la necessità di trovare nuovi modelli di business per remunerare gli investimenti effettuati dagli editori, la necessità di affrontare i problemi occupazionali ed i loro riflessi sulla previdenza integrativa.
Le relazioni che si sono susseguite hanno, infatti, confermato come, pur in un quadro di crisi in Italia ed all’estero, non mancano storie di successo che coniugano investimenti in tecnologie con la capacità di inventare prodotti e servizi per dare nuova vita al prodotto stampato.
Pierangela Fiorani, direttore responsabile dei quotidiani veneti del Gruppo Espresso-Finegil, ha sottolineato come sia “necessario continuare a sperimentare tutti i modi per fornire informazione di qualità ai lettori, pur nella consapevolezza che la carta rimarrà ancora per molti anni la base dell’attività editoriale”.
Una panoramica dei trend italiani ed internazionali dell’industria editoriale è stata tracciata da Sergio Vitelli, segretario dell’Asig, e Sergio de Oliveira, director of exhibitions di Wan-Ifra, dalla quale è emerso come al calo dei ricavi dell’editoria tradizionale non corrisponda un incremento di pari misura dei nuovi canali digitali. Occorre pertanto continuare a sperimentare, senza tuttavia dimenticare che ad oggi ben oltre il 90% dei ricavi deriva dai prodotti cartacei.
Le relazioni che si sono susseguite, coordinate da Alberto Borgarelli, direttore tecnico de Il Sole 24 Ore, hanno messo in evidenza diverse esperienze di successo che sono riuscite ad individuare nuove modalità per raggiungere i potenziali consumatori. Sono intervenuti Alessandro Belloli (Avvenire), Guido Ottaviani (Media Progetti), Anna Matteo (Edicola Italiana), Dario Martelli (Askanews).
L’intervento di Giovanna Maggioni di Upa ha delineato un quadro aggiornato del mercato pubblicitario italiano e mondiale e dei trend che ne emergono, tra i quali il più importante è forse l’esigenza di coinvolgere gli investitori pubblicitari in strategie di comunicazione integrate.
Il tema della global audience e delle opportunità che nuovi prodotti e servizi digitali offrono al mercato pubblicitario è stato, invece, al centro di una tavola rotonda coordinata da Massimo Martellini, presidente Fcp e amministratore delegato Sport Network, alla quale hanno partecipato Marco Cancelliere (Hearst Magazine Italia), Massimo Colombo (Publikompass), Domenico Iappolo (Class Editori), Ivan Ranza (Gruppo 24 Ore), Paolo Salvaderi (Mediamond Divisione Stampa e Radio) e Raimondo Zanaboni (Rcs MediaGroup).
“Capacità di innovazione e difesa del tradizionale. In bilico tra questi due poli il mondo dell’imprenditoria giornalistica sta dimostrando di affrontare con il coraggio di cambiare e con determinazione i mutamenti in atto nel mondo della stampa quotidiana”. Così il presidente dell’Asig, Gianni Paolucci, aveva aperto i lavori di Wan-Ifra Italia sottolineando che “occasioni come questa non offrono soluzioni immediate, ma attivano un confronto i cui esiti potranno rendere meno netto il segno ‘meno’ che caratterizza oggi la realtà di molte imprese dell’editoria giornalistica”.
Nella stessa direzione Fabrizio Carotti. Il direttore generale della Fieg ha, innanzitutto, portato il saluto del presidente degli editori, Maurizio Costa, che ha augurato agli intervenuti “due giornate intense e proficue di lavoro, sicuramente positivo”.
Carotti ha parlato poi di quello in corso come di “un incontro annuale molto importante per il settore, dal quale è sempre stato possibile uscire on una visione del futuro, ed è un futuro che sembra ora orientarsi verso opportunità interessanti”. “Bisogna essere ottimisti – ha aggiunto Carotti – la stampa è essenzialmente informazione, e l’informazione – quella di qualità – è un bene necessario di cui ci sarà sempre bisogno. La difficoltà attuale è quella di trovare modelli nuovi per garantire che anche il lettore trovi nuove strade per riconoscere l’importanza di questo lavoro”. “Un’importanza – ha concluso Carotti nel dare il via ai lavori – che gli editori e gli stampatori dei giornali devono saper riconoscere a se stessi, e le idee e le buone pratiche che hanno saputo mettere in campo in diversi settori consentono di guardare al futuro con ottimismo”.
Manfred Werfel, deputy Ceo di Wan-Ifra, ha fatto vedere – e sentire – una serie di esempi di nuovissime tecnologie e strumenti nati in tutto il mondo per dare al quotidiano un nuovo appeal, che gli consenta di intercettare il pubblico dei nuovi lettori più orientati al digitale. Idee innovative e davvero originali che hanno offerto spunti di riflessione interessanti per gli editori e stampatori presenti.
Nel presentare i dati del Rapporto 2014 sull’industria dei quotidiani, il presidente dell’Osservatorio tecnico “Carlo Lombardi”, Alberto Di Giovanni, ha affrontato i temi caldi del settore: dalla crisi delle vendite e della pubblicità alla necessità di trovare nuovi modelli di business per remunerare gli investimenti effettuati dagli editori, alla necessità di affrontare i problemi occupazionali ed i loro riflessi sulla previdenza integrativa.
Harald Werth, di Athesia Druck, ha raccontato il progetto che ha portato l’editore altoatesino ad investire in una nuova rotativa ad alta produttività. Jussi Pekkarinen, della società stampatrice finlandese Alma Manu, ha mostrato come l’utilizzo di sistemi avanzati di gestione dei flussi di lavoro porti a significativi recuperi di produttività. Le nuove tecnologie di stampa consentono di “inventare” nuovi e creativi modi per ridare slancio al tradizionale prodotto cartaceo.
Roberto Savarè, del Cittadino di Lodi, ha raccontato come l’unione tra la tecnologia digitale e l’offset tradizionale abbia permesso di creare nuovi prodotti editoriali destinati a mercati locali ed iperlocali. Rob Hedges, del Sun di Londra, ha mostrato l’esperienza maturata dal quotidiano del gruppo Murdoch nell’utilizzo di dati variabili stampati in digitale per aumentare l’attrattività del prodotto e creare un ponte tra la carta e internet.
In una tavola rotonda sulle prospettive dell’industria della stampa italiana, moderata da Gianni Paolucci, Alberto Di Giovanni, Dario De Cian, del Centro Stampa Quotidiani, e Andrea Comin del Centro Servizi Editoriali, hanno messo a fuoco problemi e prospettive dei sistemi per la stampa e la spedizione.
I dati più aggiornati sul settore editoriale – vendite, pubblicità, andamento dei bilanci, occupazione e retribuzioni poligrafiche, rete produttiva, anagrafe delle imprese – vengono, comunque, raccolti ogni anno nel “Rapporto sull’industria dei quotidiani in Italia”. Dalla ricerca, realizzata dall’Associazione Stampatori Italiana Giornali (Asig) e dall’Osservatorio tecnico “Carlo Lombardi” per i quotidiani e le agenzie di informazione, emergono alcuni indicatori-chiave.
Il mercato dei lettori
▪ Diffusione media giornaliera 2013: 3.722.600 copie giornaliere (-5,2% su 2012)
▪ Diffusione digitale: 473.000 copie giornaliere a giugno 2014 ( 72% su giugno 2013)
▪ Lettori di quotidiani nel giorno medio: 20.593.000 (39,7% della popolazione adulta)
Il mercato pubblicitario
▪ Mercato pubblicitario italiano 2013: 5,929 miliardi/€ (-12%)
▪ Fatturato pubblicitario dei quotidiani 2013: 823 milioni/€ (-19%)
▪ Quota % della televisione sul mercato pubblicitario complessivo: 60%
▪ Quota % dei quotidiani sul mercato pubblicitario complessivo: 15%
Gli indicatori economici
▪ Totale ricavi 2013: 2,268 miliardi/€ (-12%)
▪ Margine operativo lordo aziende editoriali italiane 2013: € -109.690.000 (€ -33.406.000 nel 2012)
▪ Utili/perdite nette aziende editoriali quotate al 30 giugno 2014: € -72.100.000 (€ -125.400.000 al 30/06/2013)
La rete produttiva
▪ Numero stabilimenti di stampa: 72 (-5 rispetto al 2013)
▪ Numero rotative di stampa installate: 123 (-11 rispetto al 2013)
▪ Capacità produttiva: 3.960.000 giri cilindro/ora (-6% rispetto al 2013)
Occupazione e retribuzioni poligrafiche
▪ Numero poligrafici al 31 dicembre 2013: 4.646 (-419 rispetto al 31 dicembre 2012)
▪ Retribuzione annua lorda media 2012 per poligrafico: € 43.274,14 (-1,7%)
Anagrafe dell’industria italiana dei quotidiani
▪ 143 testate quotidiane
▪ 105 società editrici
▪ 72 stabilimenti di stampa
▪ 80 concessionarie di pubblicità
▪ 139 agenzie di informazione