BOJANO (Campobasso) – Dieci capitoli, undici vittime. Sono le cronache che il giornalista Giovanni Mancinone racconta in “Mostri. Quando non c’è più l’amore” (Rubbettino editore, 164 pagine, 16 euro). Storie che hanno in comune territori dove apparentemente il vivere è quieto e tutto è vicino. E vicini, troppo vicini sono gli assassini: tutti maschi.
«In comune – scrive Oria Gargano nella prefazione del libro – tra le storie raccolte, indagate e raccontate c’è anche un altro elemento. Si poteva evitare. Bastava dire, non nascondere, non aspettare. In alcuni casi, ci sono colpe pubbliche. In tutti, segreti privati, nascosti per la paura di rompere la patina del quieto vivere. I pezzi di cronaca ignorano le differenze tra sud e nord, campagne e metropoli, poveri e ricchi, e compongono una unica storia, quella di un Paese nel quale le donne sono infinitamente più forti rispetto a soli pochi decenni fa, ma troppo spesso pagano la loro forza, la loro indipendenza, il loro “no”, con la vita».
“Mostri. Quando non c’è più l’amore” è stato presentato nel Palazzo Colagrosso di Bojano su iniziativa dell’Associazione Falco e con il patrocinio del Comune di Bojano e dell’Ordine dei Giornalisti del Molise. I lavori, moderati dalla giornalista Rita Carla Codispoti, hanno registrato gli interventi di esponenti delle Forze dell’Ordine che, attraverso la loro esperienza sul campo e le storie raccontate da Mancinone, hanno spiegato l’importanza di lottare insieme contro la violenza di genere: «Siamo qui per aiutarvi, non siete sole».
Nell’affollata platea, il presidente della Falco, Alessio Papa, il sindaco Carmine Ruscetta, che a nome dell’Amministrazione comunale ha ringraziato Mancinone per l’iniziativa a Bojano), il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Vincenzo Cimino, il comandante dei Carabinieri Forestali, Costanzo Cappella, l’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Bojano, il Gruppo Alpini, la Croce Rossa, l’associazione “Con il cuore Danilo Sabatino”, l’Associazione Culturale Sant’Egidio Abate, l’Associazione Effervescienze, il Centro Polifunzionale per la terza età di Bojano.
Il capitano Edgard Pica, comandante della Compagnia Carabinieri di Bojano, impegnato in attività di studio ed analisi del fenomeno, soffermandosi sui casi trattati, ha sottolineato il filo conduttore che li lega. La fatidica frase “vediamoci per l’ultima volta”. E non solo: «l’ultimo incontro e l’omertà, che va ricollegata non sono alla mafia ma a questi casi. Il si poteva evitare fa parte dell’omertà – ha sottolineato Pica – e in questi casi non c’è differenza tra nord e sud, ricco e povero, periferia e città, metropoli e degrado, come spiega Mancinone nel libro».
«L’invito che faccio alla collettività – ha aggiunto – è non giriamo mai la faccia dall’altro lato. I mezzi e gli strumenti per fare le segnalazioni sono una miriade, anche in modo anonimo. L’importante è intervenire per tempo. Il problema va affrontato e debellato segnalandolo sin dal primo episodio alle Forze dell’Ordine».
«Le donne – ha spiegato, dal canto suo, Luana Malerba, comandante della Stazione dei Carabinieri di Bojano – hanno molta paura di rappresentare le loro violenze. Noi cerchiamo di creare empatia favorendo il racconto libero della persona offesa. Non a caso, nel giugno scorso, è stata creata allo scopo una “sala rosa” nel Comando Provinciale di Campobasso».
Il commissario della Polizia di Stato e coordinatore regionale del Molise dell’Associazione “ConDivisa, giustizia e sicurezza”, Giovanni Alfano, presente con gli allievi ispettori ed agenti della Scuola della Polizia di Stato “Giulio Rivera” di Campobasso, impegnato da oltre venti anni nella loro formazione e nell’aggiornamento professionale, ha ricordato le recenti iniziative di prevenzione contro la violenza di genere, come quella fatta insieme all’Arma dei Carabinieri diretta dal colonnello Bruno Capece. Ha, inoltre, evidenziato l’importanza della scuola e dello sport nell’educazione alla legalità.
Alfano ha, quindi, analizzato i dati del report di settembre 2023 del Ministero dell’Interno – Servizio Analisi Criminale sulla Violenza di Genere, Focus sulla violenza sessuale e la violenza sessuale di gruppo. «I cittadini – ha ammonito – devono essere parte attiva e le vite di Romina, di Klodiana, l’ultima vittima di femminicidio, hanno lo stesso valore di tutte le altre».
Antonino Desiata, commissario della Polizia di Stato in pensione, sensibile alla problematica, nel periodo che era ancora in servizio ha trattato svariate situazioni di crisi familiari adoperandosi nell’evitare, per quanto possibile, epiloghi drammatici. «Le conseguenze del femminicidio e di tutti gli altri reati ad esso connessi (stalking, maltrattamenti in famiglia..) – ha affermato – danno luogo ad una spirale di eventi negativi che turbano la tranquillità sociale e creano un senso di paura non solo nelle vittime, ma anche nell’intera collettività».
Vincenzo Cimino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, si è detto felice per l’ottima riuscita dell’evento che ha richiamato una grande presenza di pubblico. «L’Ordine dei Giornalisti – ha affermato – segue con attenzione le attività dell’autorevole collega Giovanni Mancinone, impegnato in una tematica così importante. Non a caso, abbiamo sottoscritto protocolli d’intesa con le Forze dell’Ordine, l’Università, l’Associazione Liberaluna per scuotere le coscienze dei nostri ragazzi ed educarli e tenere sotto controllo i social da un uso improprio».
Mariantonietta Viglione, operatrice ed assistente sociale del Centro Antiviolenza e Casa Rifiugio Befree Molise, anche a nome della coordinatrice regionale del Centro Antiviolenza Befree Molise, Fiorella Masucci, ha evidenziato il lavoro di rete con le Forze dell’Ordine affinché le donne che vivono queste esperienze traumatiche possono essere aiutate.
Don Alessandro Iannetta, parroco della Chiesa di San Biagio di Bojano, ha portato un messaggio di speranza, ricordando «l’impegno di noi cristiani di favorire la pace nelle famiglie attraverso anche la Parola di Dio» e, benedicendo i presenti, ha rivolto “l’invito a non allontanarci da Dio e dalle Sue Leggi”».
Nel concludere l’incontro, l’autore Giovanni Mancinone, ha evidenziato che il libro nasce da fatti realmente accaduti in Molise e rivolto al sindaco di Bojano l’invito a diffondere il numero di emergenza per chi vuole chiedere aiuto e non sa a chi rivolgersi. (giornalistitalia.it)
Rita Carla Codispoti