ZURIGO (Svizzera) – A 13 anni di distanza dai fatti, quattro giornalisti della televisione svizzero tedesca Srf sono stati definitivamente assolti da ogni accusa in relazione ad un servizio realizzato con una telecamera nascosta.
Il proscioglimento pronunciato dal Tribunale cantonale di Zurigo fa seguito ad una richiesta di revisione ordinata un anno fa dal Tribunale federale (Tf), dopo un ricorso accolto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
I giornalisti di “Kassensturz” (un rubrica analoga a “Patti Chiari” della Rsi) avevano registrato clandestinamente una conversazione con un intermediario che proponeva la conclusione di un contratto per un’assicurazione vita. Lo scopo del servizio, in cui il viso dell’uomo e la sua voce erano resi irriconoscibili, era di mettere in luce l’insufficiente professionalità di alcuni agenti assicurativi.
Nel 2007, il Tribunale cantonale zurighese stabilì che non vi era un interesse pubblico che giustificasse le riprese con una telecamera nascosta e condannò i quattro responsabili del servizio – tra cui l’ex capo redattore dell’allora Sf Drs, Ueli Haldimann – a pene comprese fra le 5 e le 15 aliquote giornaliere.
Nell’ottobre 2008, il Tribunale federale (Tf) confermò la condanna. La TV svizzero tedesca interpose ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che nel febbraio 2015 le diede ragione. Lo scorso ottobre, il Tf ha, quindi, ordinato la revisione del processo.
Nella sua sentenza di ieri, il Tribunale cantonale ha fatto sua la motivazione dei giudici di Strasburgo, secondo i quali la “violazione della sfera segreta o privata mediante presa di immagini” non era di una gravità tale da prevalere sull’interesse pubblico all’informazione.
Quest’ultima ha un ruolo essenziale in una società democratica. Il servizio televisivo intendeva denunciare talune pratiche commerciali e non criticare personalmente il broker assicurativo, che ha contestato la trasmissione delle sue immagini.
Malgrado l’assoluzione, i responsabili di Srf intendono mantenere una certa prudenza nell’uso delle telecamere nascoste. “Queste rappresentano lo strumento ultimo che può essere utilizzato in presenza di un interesse pubblico preponderante”, ha dichiarato all’Ats l’attuale capo redattore di Srf, Tristan Brenn. (Ats/Adn)