RAVENNA – L’assemblea dei giornalisti e dei collaboratori de “La Voce di Romagna” chiede all’editore e alla proprietà di “garantire le normali retribuzioni nei tempi previsti, paritariamente per
tutti e per ciascuno; compiere ogni passo ragionevole per garantire la continuità aziendale, ovvero il passaggio ad un nuovo assetto proprietario, non scartando a priori nessuna soluzione, tanto meno quelle che consentono l’accesso ad ammortizzatori sociali”.
I giornalisti de “La Voce di Romagna”, che hanno approvato il documento a maggioranza nella consultazione del 29 e 30 marzo scorso a Ravenna, ricordano che “da settembre 2013 i giornalisti, i collaboratori e i fotografi della «Voce», sempre corrispondendo lealmente a ogni direttiva ricevuta, hanno prestato la
loro opera in condizioni proibitive e oggettivamente frustranti quando non impossibili, mettendo davanti al loro interesse quello del giornale”. “Così facendo – sottolinea l’Assemblea – ne
hanno garantito l’uscita quotidiana, con i relativi ricavi per l’azienda, dando costantemente il massimo in termini di quantità di lavoro e qualità della
prestazione”.
“Non è una pretesa – concludono giornalisti e collaboratori della «Voce» – ma un normale diritto, sancito dai princìpi costituzionali fondamentali, dai codici e dal contratto di lavoro, esigere dalla proprietà e dall’editore risposte certe e concrete”.
Giornalisti e collaboratori da 7 mesi fanno uscire il giornale in condizioni impossibili