Il crac dell’ex Ccf ed i contributi pubblici per l’editoria elargiti a coop “fittizie”

Processo Verdini: “Prestiti non beneficenza”

Denis Verdini

Denis Verdini

FIRENZE – I prestiti di cui beneficiarono le aziende come la società di costruzioni Btp, dal Credito Cooperativo Fiorentino, all’epoca presieduto da Denis Verdini, non furono “per compiacere un amico, come se la banca fosse un ente di beneficenza”, ma prestiti a società con “cospicui patrimoni e assolutamente affidabili”.
Così, l’avvocato Alessandro Traversi ha replicato alle richieste di condanna per l’imprenditore pratese Riccardo Fusi, il manager già condannato a due anni, in via definitiva, per l’appalto della Scuola Marescialli di Firenze e la famosa “cricca”.
Fusi si trova adesso imputato per distrazioni di denaro che avrebbero contribuito, secondo le accuse, al crac della banca di Campi Bisenzio (Firenze), fallita nel 2012. Per Fusi, i pm Giuseppina Mione e Luca Turco, hanno chiesto nove anni di condanna.
Il processo vede come principale imputato il senatore di Ala, Denis Verdini (per lui le richieste dei pm sono state le più pesanti: 11 anni di reclusione) e altre 42 persone, oltre a due società editoriali, di cui Verdini sarebbe stato il dominus, che avrebbero percepito contributi del fondo pubblico per l’editoria senza averne titolo. (agi)

 

I commenti sono chiusi.