In Tanzania rinviata al 20 novembre l’udienza che mira a demolire la libertà di stampa

Processo “politico” al giornalista Erick Kabendera

Erick Kabendera

DODOMA (Tanzania) – Il tribunale di Dar es Salaam ha nuovamente rinviato al 20 novembre l’udienza del giornalista Erick Kabendera, detenuto dallo scorso 29 luglio. È quanto riferisce la stampa tanzaniana secondo cui l’udienza è stata rinviata dopo che il magistrato Augustine Rwizile, incaricato di giudicare il caso, è stato recentemente nominato giudice della Corte suprema e non è ancora stato sostituito.
A Kabendera, in carcere dallo scorso 29 luglio con le accuse di riciclaggio di denaro, evasione fiscale e coinvolgimento nella criminalità organizzata, non è ancora stato concesso di presentare richiesta di scarcerazione dal momento che le accuse nei suoi confronti sono considerate troppo gravi per poter ottenere la cauzione.
Le modalità del suo arresto e la detenzione di Kabendera hanno sollevato le preoccupazioni internazionali sulla libertà dei media in Tanzania. Nei mesi scorsi i governi di Stati Uniti e Regno Unito hanno condannato la gestione del caso e hanno esortato le autorità della Tanzania a garantire un regolare processo al giornalista.
Secondo il legale di Kabendera, Jebra Kambol, la detenzione del suo assistito avrebbe ragioni politiche. “La gestione irregolare dell’arresto, della detenzione e dell’accusa del giornalista investigativo Erick Kabendera, incluso il fatto che gli sia stato negato un avvocato nelle prime fasi della sua detenzione, è contrario al Criminal Procedures Act”, hanno dichiarato in una nota congiunta le autorità di Washington e Londra.
Le accuse nei confronti di Kabendera si riferiscono ad un articolo pubblicato su “The Economist” in cui il giornalista attaccava duramente il presidente tanzaniano John Magufuli, reo a suo dire di demolire la libertà nel paese. Da quando quest’ultimo – soprannominato il “Bulldozer” – è entrato in carica nel 2015, le leggi che limitano la libertà dei media sono state inasprite e numerosi giornali e stazioni radio sono stati sospesi per incitamento all’odio. (agenzia nova)

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