BOLOGNA – «Suscita sconcerto, perplessità e preoccupazione la notizia che nell’ambito di un ramo del processo riguardante la vicenda dell’eredità FAAC siano stati richiesti i tabulati telefonici relativi alle utenze di due cronisti – Gilberto Dondi de il Resto del Carlino e Gianluca Rotondi del Corriere di Bologna – peraltro senza che siano state date spiegazioni e senza che vi siano tracce negli atti giudiziari di un qualche risultato».
È quanto denunciano, in maniera congiunta, il neo presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna, Giovanni Rossi, e Serena Bersani, presidente dell’Aser, l’Associazione regionale della stampa.
«Tutta la vicenda, venuta alla luce a due anni dal fatto, – incalzano Rossi e Bersani – è sconcertante per come se ne è avuta notizia, durante il dibattimento per iniziativa del legale dell’imputato (imputato con il quale i due giornalisti non avevano avuto rapporti), preoccupa perché presuppone un tentativo di individuare le fonti che i giornalisti sono tenuti a tutelare e suscita profonde perplessità per il metodo utilizzato».
Presidente dell’Odg e presidente del sindacato dei giornalisti dell’Emilia Romagna, rammentano, inoltre, che «la Corte europea dei diritti dell’uomo ha, infatti, più volte ribadito, con le sue pronunce, che la tutela delle fonti giornalistiche deve essere totale e dunque deve estendersi sino al divieto di perquisizione di documenti e di supporti informatici, ciò al fine di garantire il più totale vincolo di anonimato in capo alle fonti a cui il giornalista attinge».
Ordine e Sindacato dei giornalisti ritengono, dunque, che i due colleghi abbiano «svolto con coscienza il loro lavoro con l’intento di dare conto al meglio all’opinione pubblica di una vicenda intricata». Auspicano, inoltre, «che la Procura voglia fare chiarezza sulla richiesta dei tabulati telefonici dei due cronisti di giudiziaria che, per come è emersa, sembrerebbe non avere nulla a che vedere con le indagini sulla vicenda Faac». (giornalistitalia.it)
Odg e Aser alla procura di Bologna: “Dondi e Rotondi hanno solo tutelato le fonti”