UDINE – “Ancora irregolarità sul fronte degli addetti stampa e dei portavoce. Stavolta al Comune di Udine. Che ha avviato procedure di selezione arbitrarie, generando confusione fra i ruoli di addetto stampa e portavoce”. La denuncia è dell’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia e – come riferito in un altro articolo da Giornalisti Italia – si riferisce all’avviso di selezione pubblicata nei giorni scorsi dal Comune di Udine: il Comune cerca tre figure professionali esterne – due giornalisti e un istruttore amministrativo – con il compito di seguire la comunicazione e i rapporti con la stampa del primo cittadino Pietro Fontanini.
“A destare preoccupazione – afferma l’Assostampa – sono in primo luogo le procedure di selezione, che prevedono una non meglio definita commissione di dipendenti comunali (senza la presenza di giornalisti o professionisti della comunicazione, come invece previsto dal protocollo siglato da Fnsi e Anci), che dovrebbe valutare, senza peraltro attribuire punteggi o stilare una graduatoria, le candidature. In ogni caso la decisione finale rimane nelle mani di un’unica persona, il sindaco, libero di scegliere a chi assegnare gli incarichi (che vanno dai 35 ai 40 mila euro l’anno), e a cui spetterà «l’individuazione dei collaboratori da assumere a tempo determinato tra quelli valutati idonei in esito alla suddetta selezione»”.
Sullo sfondo poi c’è un’assoluta confusione fra ruoli che, invece, la legge 150 sulla comunicazione nella pubblica amministrazione tiene ben distinti: quello del portavoce, che ha un ruolo fiduciario e quindi legato all’organismo politico, e quello dell’addetto stampa, che invece lavora per l’istituzione pubblica.
Due colleghi dovrebbero, infatti, svolgere compiti tipici degli addetti stampa (“diffusione attraverso i media delle notizie riguardanti l’attività politica e di governo del sindaco e della giunta, l’organizzazione di conferenze stampa, l’elaborazione di comunicazioni ufficiali e la partecipazione a incontri a carattere pubblico su specifici temi strategici individuati”), ma saranno scelti con assoluta discrezionalità dal sindaco e inquadrati con contratti a tempo determinato della durata di un anno, “con possibilità di proroga e comunque non oltre la scadenza del mandato elettivo del sindaco”.
L’Assostampa del Friuli Venezia Giulia esprime, pertanto, “preoccupazione per una procedura ritenuta arbitraria e non idonea a selezionare al meglio professionisti pagati con denaro dei cittadini, e chiede all’amministrazione del capoluogo friulano di ritirare e riformulare i bandi, concertando, come avvenuto con altre amministrazioni, con gli organismi rappresentativi della categoria procedure di selezione corrette e trasparenti”. (giornalistitalia.it)
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