Delegazione ricevuta a Viale Mazzini. Messaggio di Di Pietro. Frangi incontra i colleghi

Presidio Unirai Figec Cisal: stop al precariato Rai

Il presidio Unirai Figec Cisal davanti alla sede della Rai in Viale Mazzini

ROMA – Lavorano in programmi come Report, Porta a Porta, Presadiretta, Unomattina, Agorà, La vita in diretta, Chi l’ha visto?, veri e propri pilastri dei palinsesti Rai, svolgono attività giornalistica ma non hanno alcuna tutela. Hanno la partita Iva oppure sono inquadrati con contratti da programmista regista. Sono gli atipici della Rai, oltre 200, che chiedono la riapertura delle trattative per la loro stabilizzazione.
In tanti hanno partecipato, questa mattina in Viale Mazzini, al presidio organizzato da Unirai Figec Cisal davanti alla sede della Rai. «Abbiamo voluto mettere questo tema all’attenzione di tutti», ha esordito il segretario di Unirai Figec Cisal, Francesco Palese, sottolineando che «oggi comincia un nuovo percorso, una nuova battaglia, che deve essere inclusiva e trasversale. Occorre andare oltre le sigle, le simpatie e le appartenenze, perché questa è la battaglia di tutti. In Rai non possono esistere zone grigie. Non possono esistere giornalisti di serie A e di serie B».

Gianvito Cafaro, Sergio De Nicola, Stefano Fumagalli, Carlo Parisi e Francesco Palese

Nel corso del presidio una delegazione di Unirai e Figec Cisal è stata ricevuta dai responsabili del personale e delle relazioni sindacali della Rai. Era composta dal segretario di Unirai, Francesco Palese, dal vicesegretario Stefano Fumagalli, dai consiglieri Gian Vito Cafaro e Sergio De Nicola e, per la Figec Cisal, dal segretario generale Carlo Parisi e dal delegato agli affari giuridici e legislativi Pierluigi Roesler Franz.

Pilar Ottoz

«Abbiamo rappresentato una situazione che va affrontata con estrema urgenza – ha spiegato Palese – e chiesto un confronto con i sindacati non più rinviabile. I colleghi aspettano da troppi anni quelle risposte che non sono fin qui arrivate».
Dal canto suo, il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, ha sottolineato che «non è più rinviabile la regolarizzazione delle posizioni di tutti quei colleghi che svolgendo di fatto attività giornalistica di lavoro subordinato, persino con mansioni da inviato, continuino a lavorare a partita Iva. Così, come non è più tollerabile il sistematico rinnovo di contratti di collaborazione che da un lato lasciano i colleghi in un angosciante stato di precarietà e dall’altro espongono il Servizio Pubblico ad inevitabili contenziosi che – ha aggiunto Pierluigi Roesler Franz – non possono che concludersi con il giusto riconoscimento dei sacrosanti diritti dei lavoratori da tempo ampiamente sanciti dalla Cassazione in maniera univoca.

Carlo Parisi e Francesco Palese

Un problema – ha osservato Roesler Franz – che affonda le radici nel passato della Rai e che per troppo tempo non è stato affrontato concretamente».
La Rai, dal canto suo, ha confermato che le osservazioni di Unirai Figec Cisal sono all’attenzione dei vertici aziendali che stanno già ragionando sul percorso da seguire per garantire i diritti dei lavoratori e gli interessi dell’azienda.
Solidale con i manifestanti il consigliere di amministrazione eletto dai dipendenti della Rai, Davide Di Pietro. «Sensibilizzerò l’amministratore delegato – afferma Di Pietro – affinché l’azienda affronti il prima possibile il tema e convochi i sindacati per aprire una discussione in merito.

Davide Di Pietro, Cda Rai

Da parte mia c’è massima attenzione perché io stesso sono stato precario per molti anni e conosco bene cosa significhi vivere una condizione lavorativa senza le giuste tutele. Devo dire, però, per esperienza, che per quanto riguarda quadri impiegati e operai, a suo tempo la problematica fu affrontata, regolamentata e risolta radicalmente. Spero che si possa fare altrettanto con il personale giornalistico, anche perché credo che sarebbe opportuno che dopo la fase 2 non ce ne fossero altre».
Al presidio di Unirai Figec Cisal, in Viale Mazzini, per chiedere la riapertura delle trattative per la stabilizzazione dei precari, è intervenuta anche la giornalista Federica Frangi, neo consigliere di amministrazione della Rai.

Il presidio Unirai Figec Cisal davanti alla sede Rai di Viale Mazzini

«Ci sono tanti colleghi giornalisti – ha dichiarato Frangi – che in Rai lavorano senza il giusto inquadramento contrattuale. Dopo  la Fase 1, che nel 2020 portò alla stabilizzazione di circa 250  persone, in tanti – a suo tempo esclusi per questioni di perimetro e anche per poche settimane – attendono ora un nuovo corso alla loro situazione.

Federica Frangi, Cda Rai

I tempi sono maturi per discutere la loro soluzione e fare in modo che ottengano lo stesso contratto previsto per tutti i giornalisti Rai».
«Una situazione – ha evidenziato Federica Frangi – che conosco bene perché sono stata per anni nella loro stessa situazione, così come ho seguito tanti colleghi durante la mia esperienza sindacale. Sono colleghi autonomi a partita Iva e interni, tra programmisti multimediali e assistenti di redazione. Parlo a titolo personale, ma dentro l’attuale Cda ho riscontrato molta attenzione e sensibilità su questo tema. È fondamentale ascoltare tutti ed essere sempre dalla  parte dei lavoratori più fragili. Per questo sono scesa questa mattina al presidio, così come sarò presente anche il 12 novembre all’iniziativa promossa dal coordinamento dei giornalisti senza giusto contratto, con cui c’è stato sempre un confronto onesto e costruttivo». (giornalistitalia.it)

Il presidio Unirai Figec Cisal davanti alla sede Rai di Viale Mazzini

La “pizzica” al presidio Unirai Figec Cisal davanti alla Rai. «La pizzica – ricorda Francesco Palese – è la danza di liberazione dal morso del ragno. Abbiamo portato in Viale Mazzini musicisti e ballerini per auspicare la liberazione dal precariato che non è solo una condizione lavorativa ma anche esistenziale»

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