PALERMO – “Ricordare Norman e il suo impegno e ribadire l’importanza del concetto di meritocrazia”. Con questo spirito è stata assegnata a Benedetta Intelisano, neo pubblicista di Taormina, la borsa di studio Norman Zarcone, istituita dall’Ordine dei giornalisti di Sicilia in memoria del giovane dottorando in Lettere e filosofia scomparso nel 2010.
Alla cerimonia, che si è tenuta nella sede dell’Ordine in via Bernini 52-54, a Palermo, erano presenti il padre di Norman, Claudio Zarcone, il vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvo Li Castri, il segretario Santo Gallo, il tesoriere Maria Pia Farinella, i consiglieri Riccardo Arena, Totò Ferro, Concetto Mannisi, Filippo Mulè e Attilio Raimondi, e il segretario di Assostampa Sicilia, Roberto Ginex. Il presidente Giulio Francese era assente perché appena diventato nonno.
La borsa di studio è dedicata al giovane ricercatore ed è un contributo a favore di chi vuole intraprendere la professione giornalistica. Benedetta Intelisano l’ha vinta per “la competenza, la passione e la preparazione” dimostrata durante l’esame professionale. Benedetta, 26 anni, iscritta in Scienze delle Comunicazione, ha svolto la professione per due anni nella redazione di Radio Zammù, la radio dell’Università di Catania, e oggi le è stato consegnato il tesserino professionale dopo aver sostenuto brillantemente il colloquio per l’iscrizione nell’albo dei pubblicisti.
“Norman – ha ricordato il padre Claudio Zarcone – decide di togliersi la vita per protestare contro un sistema che penalizza i giovani talenti. Una scelta etica e filosofica, dettata dall’incapacità di genuflettersi a certe forme di potere. Oggi egli è il simbolo di un’intera generazione di studiosi, di cervelli, che non casualmente è stata definita ‘Generazione Norman’. E non casualmente il Comune di Palermo gli ha intitolato una Rotonda a Brancaccio e l’università uno Spazio (Spazio Generazione Norman) presso la cittadella universitaria. Io – ha concluso – vi lascio questo grido, il grido di Norman, ascoltatelo, rispettatelo come un lascito testamentario”. (giornalistitalia.it)