Usciti dal master di Torino, hanno lavorato sui linguaggi della politica nell’era dei social

Premio Vera Schiavazzi ai giovani Marzocchi e Ruta

La consegna del Premio Vera Schiavazzi 2019

TORINO – È stato consegnato ad Alberto Marzocchi e a Giorgio Ruta il Premio “Vera Schiavazzi”, alla sua terza edizione. Un riconoscimento nato per ricordare una giornalista di rango, morta improvvisamente nel 2015 per un attacco cardiaco, firma prestigiosa di Repubblica e fondatrice del master di giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino. E proprio da questo master di Torino arrivano i due vincitori, che hanno vinto presentando insieme un lavoro dal titolo “Chi grida più forte, dove va l’Italia tra vecchi e nuovi populismi” e che possono già contare su alcune prestigiose collaborazioni giornalistiche.

Alberto Marzocchi

Alberto Marzocchi si è formato con due stage all’Eco di Bergamo e a Repubblica. Adesso è nella redazione di Milano del Fatto Quotidiano.
Giorgio Ruta collabora con Repubblica, per cui ha realizzato un reportage dalla nave Sea Watch piena di migranti.
I partecipanti al Premio dovevano cimentarsi con un tema di estrema attualità: “Ho perso le parole, il linguaggio della politica nell’età dei populismi”. Si trattava, cioè, di analizzare come è cambiato il linguaggio dei politici e quali tecniche persuasive utilizzino per assicurarsi il consenso. Berlusconi, Renzi, Salvini e Macron – ognuno a suo modo – rappresentano un esempio di come sono cambiati i leader di partito.
L’argomento dev’essere piaciuto perché, a concorrere all’edizione 2019 del Premio Schiavazzi, sono stati 23 lavori e 31 partecipanti (alcuni dei lavori sono stati presentati a più firme).

Giorgio Ruta

Per niente facile scegliere fra lavori che, per ammissione di tutti i giurati, sono risultati particolarmente ben fatti.
La coordinatrice della giuria, Simonetta Rho, ha precisato che tra tutti partecipanti sono stati scelti 5 finalisti e, tra loro, i vincitori. Ci sono volute ore di riunione per decretarli e non sono mancate discussioni e accesi confronti ai quali hanno partecipato le migliori firme del Piemonte, a cominciare da Emmanuela Banfo, caposervizio Ansa, Ettore Boffano, caporedattore del Fatto Quotidiano, Lorenza Castagneti, della redazione torinese del Corriere della Sera.
E poi ancora: Selma Chiosso della Stampa, Paolo Griseri di Repubblica, Enrico Romanetto di CronacaQui e Luca Rolandi coordinatore degli uffici stampa. Infine: Maria Teresa Martinengo per l’Ordine dei giornalisti del Piemonte e Stefano Tallia  per l’Associazione Stampa Subalpina.
I finalisti vengono per lo più dai master di giornalismo. Giulia Bianconi, Francesco Beneduce e Michela Mancini dalla scuola di Perugia, Elisa Cornegliani e Martina Piumatti dalla “Walter Tobagi” di Milano, Giulia Diamanti ed Enrica Iacono dallo Iulm di Milano. (giornalistitalia.it)

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