AREZZO – Al via domani, venerdì 18 settembre, il Premio Pieve 2020. La prima giornata della XXXVI edizione a Pieve Santo Stefano (Ar) sarà interamente dedicata al racconto della migrazione, ai suoi testimoni, ai sui cronisti, nel corso dei due incontri con i narratori e vincitori del concorso Dimmi-Diari Multimediali Migranti, la performance video “Strappi” di Andrea Biagiotti, il monologo teatrale “L’abisso” del regista e interprete Davide Enia, la mostra di diari tradotti in immagini “Disegnami”. E la migrazione, la controinformazione, le campagne d’odio contro i migranti e le ong operanti nel Mediterraneo, saranno al centro dell’incontro con la reporter di “Internazionale” Annalisa Camilli, vincitrice del Premio Tutino Giornalista ispirato ai valori del fondatore dell’Archivio dei diari, Saverio Tutino.
Con i suoi articoli Annalisa Camilli, si legge nella motivazione, ha contribuito “alla demistificazione delle campagne d’odio più violente contro i migranti e contro le Organizzazioni non governative impegnate nel Mediterraneo”.
“La legge del mare. Cronache di soccorsi nel Mediterraneo” (Rizzoli, 2019), è il suo ultimo libro, solo una tappa di un lavoro svolto con parole libere dai molti condizionamenti che il contesto politico ha generato nel nostro Paese.
«Ogni volta che sono tornata da un viaggio, ogni volta che ho finito di scrivere un articolo, ogni volta che ho provato a riportare soprattutto il punto di vista delle persone che hanno subìto gli effetti di certe politiche, mi sono dovuta scontrare con una serie di bugie, di false notizie, di teorie del complotto, di propaganda mascherata da controinformazione», ha raccontato la giornalista in un articolo apparso su “Internazionale” nel 2019.
«Fare cronaca, anche in maniera a volte didascalica e severa, può avere tuttavia un’importante carica demistificatrice. Occorre mettere in fila gli avvenimenti, raccontare di nuovo la storia dal principio per tenerne traccia, perché non ci sia nessuno che tra qualche tempo possa dire di non aver capito cosa stava succedendo».
Camilli è nata a Roma nel 1980. Ha lavorato per l’Associated Press e per Rai News 24 prima di approdare, nel 2007, alla rivista “Internazionale” dove si occupa dell’attualità italiana e in
particolare di immigrazione. Dal 2014 segue i migranti in viaggio per e attraverso l’Europa, raccontando le loro storie e gli episodi più gravi di razzismo in Italia, dalla tentata strage di Macerata all’omicidio di Firenze. Nel 2017 ha vinto l’Anna Lindh Mediterranean Journalist Award per l’inchiesta “La barca senza nome”.
Il Premio Tutino Giornalista sarà consegnato da Gloria Argelés e Loredana Damian alle ore 18, al termine di un incontro in cui la giornalista dialogherà con lo storico Alessandro Triulzi. (adnkronos)
Al via domani la XXXVI edizione: ad Annalisa Camilli il Premio Tutino Giornalista