CAORLE (Venezia) – È Micol Cecchi la vincitrice del Premio Giornalistico Papa Ernest Hemingway 2021. La giovane triestina, classe 2000, si è piazzata davanti alle altre due finaliste, Emma Bellon e Nouraniyeh Luna.
Nella serata conclusiva del festival “Hemingway, il Nobel nella laguna di Caorle”, il palco di piazza Vescovado ha premiato l’articolo giornalistico scritto dalla studentessa iscritta al corso di laurea magistrale in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni dell’Università di Urbino dal titolo “La pandemia non si ferma ma il passato ha il potere di insegnare”.
Micol Cecchi, però, non è stata l’unica insignita di un premio durante la serata condotta e moderata da Luisa Venturin, giornalista di Tele Belluno. A Cecilia Primerano, volto storico del Tg1, la Vitale Onlus, titolare del Premio Papa, nella persona di Roberto Vitale, ha voluto assegnare il Premo Città di Caorle.
Tiziana Ferrario, storica corrispondente della Rai dagli Stati Uniti, ha presentato il suo libro “Uomini è ora di giocare senza falli”. Ha parlato a lungo del maschilismo, anzi dei maschilismi, che volontariamente o involontariamente creano delle forti disparità tra uomo e donna nella società.
«Se guardiamo all’Europa – dice la Ferrario – noi siamo tra i Paesi con la disparità salariale più altre, tra il dieci e il quindici per cento, per i contratti part time, perché le donne negoziano memo e per tanti altri motivi. Succede tanto nel giornalismo, ad esempio. Se prendiamo i titoli di alcuni giornali, la figura della donna emerge come quella di un oggetto di proprietà, nonostante tutti i corsi delle scuole di giornalismo o dell’Ordine dei giornalisti».
«A seconda delle cose che diciamo – conclude Tiziana Ferrario – noi trasmettiamo dei messaggi, e mi riferisco tanto ai conduttori tivù quanto agli autori, che finiscono per scegliere uomini esperti e competenti e donne oggetto. Le donne non devono essere lì solo perché sono carine in abito da sera, ma perché hanno qualcosa da dire». (ansa)